Europa Radicale, promotrice del “Comitato per il NO ai Referendum contro il lavoro” della CGIL chiude la campagna elettorale referendaria ribadendo i 4 NO ai Referendum truffa sul lavoro e il SÌ all’unico vero referendum sul lavoro, quello sulla cittadinanza.

Dichiarazione di Igor Boni, coordinatore di Europa Radicale:
«I 4 quesiti proposti dalla CGIL se fossero approvati produrrebbero danni al lavoro, altro che migliorare le condizioni. Peggiorerebbero le condizioni per chi viene licenziato in una grande impresa (quesito 1), metterebbero a rischio la vita delle piccole imprese (quesito 2), aumenterebbero i lavori parasubordinati o le finte partite IVA invece di aumentare i contratti a tempo indeterminato (quesito 3) e sulla grave situazione degli infortuni sul lavoro darebbero responsabilità a chi non può in alcun modo esercitarle (quesito 4). Sono referendum inutili e dannosi e vogliamo battere chi li promuove a viso aperto, prendendo le schede e votando 4 sonori e inequivocabili NO.
L’unico referendum che è effettivamente utile al mondo del lavoro è il quinto, che appoggiamo con convinzione, quello che mira a ridurre a 5 anni la possibilità di richiedere la cittadinanza, dai 10 attuali. Consentirebbe, infatti, a moltissime persone di integrarsi in tempi ragionevoli, in linea con le democrazie europee, e vivere e lavorare con dignità.
Sbaglia di grosso Giorgia Meloni ad annunciare che andrà a votare ma non ritirerà le schede. È una presa in giro, dovrebbe invece ammettere, senza tanti giri di parole e sotterfugi, che intende astenersi; è del tutto lecito anche se lo riteniamo profondamente sbagliato.»