Al Segretario della “Lega per Salvini Premier”
e Vicepresidente del Consiglio dei Ministri
On.le Matteo Salvini

e per conoscenza
alla Presidente del Consiglio dei Ministri
On.le Giorgia Meloni
e al Ministro degli Affari Esteri
On.le Antonio Tajani


Oggetto: Richiesta revoca formale accordo di collaborazione sottoscritto dai rappresentanti dei partiti “Lega Nord” e “Russia Unita” a Mosca il 6/03/2017. Richiesta revoca onorificenze concesse a esponenti del regime di Putin dai Governi italiani succedutisi dal 2014 al 2021.

Egregio On.le Matteo Salvini,

il giorno 6 marzo 2017 Lei, nella veste di segretario della “Lega Nord”, e il segretario del partito “Russia Unita”, Sergei Zheleznyak, firmavate a Mosca un accordo di collaborazione, il cui testo integrale è stato più volte riportato dagli organi di informazione. Si tratta dell’unico accordo sottoscritto da un partito politico occidentale con il partito personale di Vladimir Putin, quando già il regime russo era sottoposto alle sanzioni occidentali a causa della prima aggressione all’Ucraina, avvenuta nel 2014.
L’art. 8 dell’accordo succitato così recita: «Il presente accordo entra in vigore all’atto della firma dei rappresentanti autorizzati delle Parti e ha una validità di 5 anni. L’accordo è automaticamente prorogato per successivi periodi di cinque anni, a meno che una delle Parti notifichi all’altra Parte entro e non oltre 6 mesi prima della scadenza dell’accordo la sua intenzione alla cessazione dello stesso». Non risulta che i due partiti, “Russia Unita” e “Lega Nord”, si siano avvalsi della facoltà di recedere dall’accordo suddetto che, dunque, è stato rinnovato automaticamente il 6 marzo 2022 (dieci giorni dopo la seconda aggressione della Russia all’Ucraina), fino al 6 marzo 2027.
Il permanere in vigore dell’accordo suddetto risulta ancora più intollerabile alla luce dell'”Accordo di cooperazione in materia di sicurezza tra Ucraina e Italia”, sottoscritto a Kyiv il 24 febbraio scorso dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal presidente dell’Ucraina Vladimir Zelensky, di cui riportiamo le prime righe: «L’Ucraina e l’Italia, di seguito denominati “i Partecipanti”, ribadiscono la loro condanna della guerra di aggressione in corso da parte della Russia, che costituisce una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite. L’Italia ribadisce il suo incrollabile sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini, riconosciuti a livello internazionale fin dal 1991, compreso il mare territoriale, e al suo diritto intrinseco di autodifesa contro l’aggressione russa ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite».
Tutto ciò premesso, Le chiediamo, in occasione del settimo anniversario della firma dell’accordo di collaborazione Lega/Russia Unita, di revocare pubblicamente l’accordo suddetto. Le chiediamo, inoltre, di attivarsi, per quanto le compete, per la revoca di tutte le onorificenze concesse dai Governi italiani succedutisi dal 2014 al 2021 (compreso il governo Conte I, in cui Lei ricopriva la carica di Vicepresidente del Consiglio e Ministro dell’Interno) a uomini del regime di Vladimir Putin. Anche tali onorificenze, come l’accordo in oggetto, rappresentano una pagina vergognosa che deve essere al più presto chiusa non con il silenzio e la rimozione ma assumendosi interamente e pubblicamente la responsabilità di tale chiusura.
Il 27 febbraio scorso abbiamo iniziato un digiuno di dialogo con le istituzioni al fine di ottenere la revoca di tutte le onorificenze suddette; la nostra iniziativa nonviolenta è stata fatta propria da decine di cittadini italiani, russi e ucraini.
Rimanendo in attesa di un suo cortese riscontro e di una eventuale disponibilità a un approfondimento delle questioni esposte, Le inviamo distinti saluti.

Igor Boni e Silvja Manzi