Ottima la comunione d’intenti fra presidente Mattarella e premier Meloni sull’Ucraina, come corollario revochino onorificenze agli amici di Putin
Dichiarazione di Giulio Manfredi
È estremamente positiva la comunione d’intenti manifestata sia dal Presidente Mattarella sia dalla premier Meloni nel ricevere il presidente dell’Ucraina Volodymir Zelensky. Il sostegno incondizionato da esseri manifestato all’Ucraina è tanto più importante in questo delicatissimo frangente, a soli dieci giorni dall’ insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, con altri Paesi europei sottoposti all’attacco dei parti di estrema destra filoputiniani, spalleggiati dal nuovo Duce tecnologico/spaziale Elon Musk.
Spero che questa comunione di intenti fra Quirinale e Palazzo Chigi abbia anche un piccolo ma significativo corollario: la revoca, finalmente, di tutte le onorificenze della Repubblica Italiana elargite dal 2014 a esponenti del regime di Putin. Mario Draghi ne aveva già revocate 14 nel 2022. Restano da revocare per indegnità 20 medaglie, fra cui quella assegnata nel 2017 al portavoce di Putin, Dmitry Peskov, e le due attribuite all’attuale ambasciatore russo in Italia, Aleksej Paramonov.
Le onorificenze andrebbero attribuite dal nostro Paese agli oppositori di Putin in carcere.