Europa Radicale aderisce al sit in di domani,
domenica 23 marzo, promosso dall’Associazione “Ucraina Friuli” per contestare la proiezione di due documentari prodotti da Russia Today, emittente di Putin, le cui produzioni sono vietate in tutta l’Unione Europea (Udine compresa) da un regolatore europeo del 1 marzo 20022, direttamente applicabile in tutti gli Stati membri.

Laura Botti (Europa Radicale):

“Aderiamo con convinzione a questa manifestazione e invitiamo tutti i cittadini a essere con noi domani alle 15.30 davanti all’Hotel Là di Moret di Udine, lato Via Padova, dove, se il Prefetto di Udine non interverrà in extremis, si terranno le proiezioni vietate.

Nei giorni scorsi abbiamo inviato una PEC al Sindaco, al Prefetto e all’hotel chiedendo di impedire la proiezione. La segreteria del sindaco e la direzione dell’hotel ci hanno risposto ma in modo insoddisfacente. Il Prefetto di Udine,  che ha la responsabilità di fare rispettare il divieto inequivocabile del regolamento europeo, non ha risposto nulla a noi ma nemmeno, a quanto ci risulta, ai tanti cittadini che, seguendo il nostro invito, gli hanno scritto in questi giorni, chiedendo di vietare la proiezione di ciò che è vietato da tre anni in tutta Europa.

La nostra presenza a Udine è in continuità con l’impegno profuso in altre città d’Italia per ostacolare lo svolgimento di eventi analoghi – tutti proposti con la stessa formula – attraverso i quali gli organizzatori cercano di eludere i divieti imposti dal Regolamento Europeo 350/2022 del 1 marzo 2022. Non si tratta di censurare un dibattito ma di impedire specificamente la diffusione di materiali prodotti da organismi di propaganda putiniana, senza alcun fine informativo ma con lo scopo preciso di influenzare l’opinione pubblica europea per minare la stabilità e la sicurezza delle nostre istituzioni democratiche, Istituzioni nate dalla lotta per la libertà di cui Udine 80 anni fa è stata uno dei punti cardine. La Resistenza di allora è la stessa Resistenza di oggi del popolo ucraino.

Questi sedicenti “docu-film” non possono essere considerati come “un diverso punto di vista”, come dichiarato dai consiglieri comunali Salmè e Rossi, che utilizzano la retorica stantia della libertà di opinione. Sono esattamente l’antitesi della libertà di opinione perché sono stati commissionati da un regime autoritario dove questa libertà non è proprio contemplata.

In particolare, rispetto al docu-film “I bambini del Donbass”, ci troviamo davanti a una vergognosa distorsione a fini propagandistici di una vicenda per la quale la Corte Penale Internazionale dell’Aia. Il 17 marzo 2023. ha emesso un mandato di arresto internazionale nei confronti di Vladimir Putin e di Marija L’vova-Belova (commissaria russa “per i diritti dei bambini”), chiamati a rispondere di crimini di guerra e crimini contro l’umanità per la deportazione di migliaia di minori ucraini in Russia e Bielorussia.”