In merito alle dichiarazioni odierne di Papa Francesco sulla Chiesa guidata dal patriarca Kiril, ospitiamo il commento di Oles Horodetskyy, presidente dell’Associazione Cristiana degli Ucraini in Italia:

«Oggi, purtroppo, abbiamo assistito all’ennesimo tentativo di papa Francesco di difendere le politiche del regime totalitario di Vladimir Putin. Non abbiamo, infatti, ascoltato appelli a quella struttura guidata dal signor Gundiaev, che si fa chiamare “patriarca Kiril”, che il pontefice definisce “Chiesa cristiana” quando questa benediceva l’aggressione russa contro l’Ucraina, quando definiva “satanisti” gli ucraini e ne giustificava lo sterminio. Se il “patriarcato di Mosca” rappresentasse davvero una delle Chiese cristiane non avrebbe mai giustificato l’invasione russa in Ucraina nel 2014 e a maggior ragione l’escalation della guerra nel 2022 con tutti gli orrori a cui quotidianamente assistiamo da oltre due anni: uccisioni indiscriminate, torture, stupri, deportazioni, rapimenti di minori, distruzioni… Invece, sotto un’insegna ingannevole si nasconde la struttura creata da Stalin al servizio del potere criminale e criminogeno del Cremlino.
Sarebbe da ingenui farsi illusioni, ma invitiamo il Santo Padre a fare un pubblico appello a Kiril affinché intervenga, da pastore cristiano, sul Governo russo invocando il rispetto dei valori cristiani: non aggredire i paesi vicini, non uccidere, non rubare, non attestare il falso, non concupire la casa del tuo prossimo… E dalla risposta, o dalla sua assenza, tutti potranno capire se si tratta davvero di una Chiesa cristiana o semplicemente di una setta di farisei moralmente corresponsabili dei crimini del Cremlino.»