Europa Radicale denuncia con fermezza la risoluzione del Movimento 5 Stelle presentata oggi alla Camera: un testo che, sotto la maschera ipocrita della “pace”, certifica una scelta politica di oggettiva complicità con il Cremlino.
“Chiedere lo stop all’invio di armi all’Ucraina mentre l’aggressione russa è in corso significa una cosa sola: disarmare l’aggredito e consegnarlo alla violenza dell’aggressore. Rifiutare la confisca definitiva degli asset russi congelati in Europa equivale a proteggere i capitali di uno Stato responsabile di crimini di guerra.
Proporre infine, “a pace raggiunta”, il ritorno al gas russo significa voler ripristinare la stessa dipendenza energetica che ha finanziato la macchina bellica di Putin” affermano Igor Boni e Marco Taradash di Europa Radicale.
“La risoluzione a cinque stelle è la traduzione parlamentare della propaganda putiniana: colpevolizzare chi si difende, assolvere chi invade, smontare ogni strumento di pressione politica, economica e militare contro un regime autoritario.
Il M5S sceglie consapevolmente di collocarsi nel campo di chi chiede all’Ucraina di smettere di resistere, all’Europa di smettere di difendersi, e alla Russia di non pagare alcun prezzo per la guerra che ha scatenato. È una posizione che tradisce il diritto internazionale, svuota il concetto stesso di pace e legittima la legge del più forte” concludono Boni e Taradash.
La pace non nasce dalla neutralità vigliacca né dal disarmo unilaterale degli aggrediti. La pace si costruisce difendendo la libertà, sostenendo chi resiste, colpendo economicamente chi aggredisce. Tutto il resto è retorica pacifista al servizio dell’imperialismo russo.
Europa Radicale continuerà a dire ciò che altri tacciono: in tempi di guerra e disinformazione, l’ambiguità non è neutrale.
Aiuta sempre e solo l’aggressore.
