Pubblicata la Relazione del governo al Parlamento sulle tossicodipendenze: ingiustificabili differenze nei trattamenti dei SerD fra regione e regione. Stralciate le relazioni inviate dalle Regioni. L’alcol definito “sostanza stupefacente”.

Giulio Manfredi e Federica Valcauda (Europa Radicale):

Diamo atto al sottosegretario Mantovano di avere ottemperato entro il 30 giugno all’obbligo di trasmettere la Relazione al Parlamento, fornendo ai cittadini un documento con una veste grafica migliore rispetto al passato e con maggiori informazioni sull’assistenza sanitaria assicurata ai detenuti tossicodipendenti (mancano, però, informazioni dettagliate Regione per Regione ed istituto per istituto).

Ciò premesso, in attesa di approfondire, rileviamo quanto segue:

1) a pagina 77, rispetto alle prestazioni assicurate dai Servizi Dipendenze (SerD) si legge:

“… A livello territoriale, l’erogazione dei diversi tipi di prestazione presenta notevoli differenze: le prestazioni farmacologiche hanno superato l’80% in Piemonte, Toscana, Molise, Campania e Puglia e raggiungono il 40% o meno nella regione Marche e in provincia autonoma di Bolzano. Anche per quanto riguarda le prestazioni sanitarie, i dati variano sensibilmente: in Lombardia, Sardegna e nella provincia di Bolzano superano il 25% del totale mentre in Valle D’Aosta , Molise e Campania rappresentano meno del 5%. Le prestazioni di tipo psicosociale superano il 20% del totale nelle regioni Marche e Sicilia, mentre incidono per meno del 5% in Toscana, Campania, Puglia e nelle province di Bolzano e Trento; infine, nelle province di Bolzano e Trento e nella regione Marche le prestazioni di altra natura raggiungono percentuali superiori al 15%…”.

Ci sarà qualche parlamentare interessato a fare luce sulle ingiustificabili disparità di trattamenti sanitari fra Regione e Regione, di cui la Relazione di Mantovano prende semplicemente atto, peraltro senza riportare in calce, come si usava prima di Mantovano, le singole relazioni delle varie Regioni?!

2) a pagina 104 si legge che “il 3,2% degli incidenti rilevati risulta droga-correlato, mentre l’8,5% è alcol-correlato, con percentuali che rispetto al 2022 risultano rispettivamente stabili e in lieve diminuzione (erano rispettivamente il 3,2% e il 9,2%).”.

Nella tavola 5.1, sotto il titolo “Violazioni e incidenti stradali per guida in stato di alterazione psicofisica nel 2023”, e’ riportato che solo il 4% degli incidenti e’ dovuto alla violazione dell’art. 186 del Codice della Strada (guida sotto effetto di alcol) e solo l’1,3% per violazione dell’art. 187 CdS (guida sotto effetto di sostanze stupefacenti).

Quindi, ancora una volta, si conferma che la percentuale degli incidenti droga-correlati  è estremamente piccola, nonostante le campagne allarmistiche del governo (Matteo Salvini in primis) in TV e sui social.

Da notare anche l’evidente contraddizione fra il distinguere prima fra “droga-correlato” e “alcol-correlato” e poi, però, (giustamente) scrivere (pagina 105): “Le associazioni di alcol e altre sostanze stupefacenti”.

Quindi Mantovano riconosce che l’alcol è una sostanza stupefacente!?

Saranno contenti il ministro Lollobrigida e la sua amata Coldiretti!