Come in altre città italiane la propaganda del regime totalitario di Vladimir Putin cerca di fare breccia anche in Piemonte. È infatti prevista per domenica prossima la proiezione del film di propaganda russa «Maidan: la strada verso la guerra» nella sede comunale di Tortona (AL).
«C’è una guerra vera e propria scatenata da Vladimir Putin nel cuore dell’Europa, in Ucraina: intere città rase al suolo, migliaia di civili uccisi, trucidati, donne stuprate, anziani torturati, cadaveri vilipesi, bambini deportati, centinaia di migliaia di sfollati e rifugiati; infrastrutture civili (ospedali, chiese, scuole, teatri, stazioni, impianti energetici, dighe) bombardate quotidianamente da quasi tre anni. E c’è una guerra ibrida che viene portata avanti nel nostro Paese dalla Russia e dai suoi sostenitori. Una guerra fatta di propaganda, disinformazione, fake news con le quali si vorrebbe sostenere che la guerra scatenata da Putin sia responsabilità degli ucraini. – Così in una nota i due esponenti di Europa Radicale Igor Boni e Silvja Manzi – La proiezione di film di propaganda (tecnica messa a punto da Adolf Hitler) altro non è che un tassello di questa guerra ibrida. È bene esserne consapevoli. Inoltre il docufilm in questione è prodotto da Russia Today, emittente sanzionata dall’Unione Europea. Permettere la proiezione di questo documento in una sede comunale significa essere complici della diffusione di propaganda contro le democrazie e l’Europa. Bene farebbe il Comune di Tortona a, invece, organizzare la visione del documentario “20 giorni a Mariupol” realizzato da giornalisti dell’Associated Press rimasti intrappolati nella città assediata e poi riusciti a fuggire. La cruda realtà di quelle immagini rispetto alla finzione narrativa della propaganda putiniana dovrebbe essere sufficiente per mettere a tacere i farneticanti sostenitori di un dittatore tecnicamente nazifascista. Per questo motivo abbiamo scritto al Sindaco del Comune, Federico Chiodi, affinché, come fatto dal altri Comuni, sospenda questa iniziativa infame, peraltro prevista in locali pubblici.»