Boni, Manfredi e Manzi (Europa Radicale): Governo risponda a intimidazioni russe a giornalisti italiani revocando tutte le onorificenze della Repubblica concesse a personalità legate a Vladimir Putin, fra cui il suo Portavoce e l’Ambasciatore russo

«Il Governo italiano ha uno strumento tanto efficace quanto incruento per rispondere adeguatamente alle pesanti intimidazioni del regime di Putin agli operatori dell’informazione Stefania Battistini e Simone Traini (ma anche a un giornalista USA, uno tedesco e tre giornaliste ucraine): revocare, finalmente, tutte le onorificenze della Repubblica Italiana concesse a uomini di Putin dal 2014 (prima aggressione russa in Ucraina) al 2022 da tutti i governi italiani che si sono succeduti a Palazzo Chigi, esclusi gli ultimi due. – Così, in una nota, Igor Boni, Giulio Manfredi e Silvja Manzi, storici esponenti radicali – Il governo Draghi, anche grazie alla nostra campagna di denuncia, aveva revocato 14 onorificenze; ne rimangono 20 da revocare, QUI l’elenco.
Il ministro Tajani potrebbe dare il buon esempio quando riceverà oggi pomeriggio l’Ambasciatore russo in Italia, Aleksej Paramonov, convocato alla Farnesina per chiarimenti sul mandato di cattura emesso dalle autorità russe nei confronti dei giornalisti occidentali. Tajani potrebbe chiedere a Paramonov di restituire le due onorificenze ricevute (nel 2018 dal Governo Conte 1 e nel 2020 dal Governo Conte 2).
Ricordiamo – concludono tre esponenti radicali – che anche Dmitry Peskov, il portavoce di Putin che ogni giorno minaccia l’Occidente, fu insignito sette anni fa della carica di Commendatore all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Governo Gentiloni. Non c’è alcuna ragione, né opportunità, che giustifichi le medaglie italiane sul petto dei gerarchi del regime che sta mettendo a ferro e fuoco l’Europa, Tajani batta un colpo!»