Sciopero della fame per revocare onorificenze agli amici di Putin. Iniziata ieri a mezzanotte l’azione nonviolenta.


Dopo l’annuncio dell’iniziativa di sciopero della fame da parte degli esponenti radicali Igor Boni e Silvja Manzi, l’azione nonviolenta ha preso avvio ieri sera a mezzanotte.
Hanno comunicato a oggi la partecipazione allo sciopero della fame oltre 25 cittadini che si uniscono accompagnando i due esponenti radicali e alternandosi giorno per giorno. Oggi 28 febbraio, oltre a Igor Boni, sono in sciopero della fame anche Antonella Nobile, Elisabetta Bavasso, Gabriella Capecchi, Domenico Morra, Norberto Capriolo, e Yuri Guaiana.

Dichiarazione dei radicali Igor Boni e Silvja Manzi:
«Le onorificenze italiane devono essere assegnate per meriti e non certo per i crimini commessi. Per questo chiediamo da anni in ogni modo che vengano revocate ‘per indegnità’ le onorificenze ai complici del Cremlino, a partire dal portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov. Peskov non perde occasione per dichiarare ogni giorno il proprio sostegno all’aggressione terrorista in Ucraina e alla repressione interna del dissenso. Proprio in queste ore minaccia “conseguenze legali per i sostenitori di Navalny” e afferma che “gli appelli degli alleati del defunto Alexei Navalny a protestare nel giorno delle elezioni presidenziali sono provocatori; la polizia assicurerà il rispetto della legge”.
In Italia la morte di Navalny ha fatto aprire gli occhi a molti che ostinatamente continuavano a tenerli ben chiusi. Che Peskov sia ancora oggi insignito della massima onorificenza del nostro Paese è francamente inaccettabile. Per questo vogliamo aprire un dialogo con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha il potere di avviare le procedure per la revoca di questo immeritato riconoscimento.»

Foto tratta da La Stampa