Radicali Boni, Manfredi, Manzi: Ministro degli Esteri attivi nostra ambasciata a Mosca per verificare condizioni di detenzione e salute del dissidente russo Oleg Orlov

«L’associazione “Memorial Italia” ha dato la notizia che nella notte tra l’11 e il 12 aprile Oleg Orlov (copresidente del Centro per la difesa dei diritti umani Memorial), condannato a due anni e mezzo di reclusione per “vilipendio reiterato dell’esercito russo”, è stato trasferito dal carcere SIZO-5 di Mosca al carcere SIZO-1 di Samara, a 850 chilometri da Mosca. – Così in una nota i tre storici esponenti radicali Igor Boni, Giulio Manfredi e Silvja Manzi – Né Orlov, né la sua avvocata, né sua moglie erano stati informati del trasferimento. Orlov ha 71 anni. Nel carcere di Mosca aveva avuto problemi di salute e non gli erano stati consegnati i farmaci reperiti dalla famiglia. Al momento Orlov non sa se sarà ulteriormente trasferito e con quali motivazioni. Lo scorso 20 dicembre inviammo una PEC al Ministro degli Esteri, alla presidente Meloni e al Ministro di Giustizia per richiedere di verificare, tramite la nostra Ambasciata a Mosca, le condizioni di detenzione di Alexei Navalny. Cinque giorni prima Dmitry Peskov, portavoce di Putin e a tutt’oggi commendatore della Repubblica italiana, aveva dichiarato che “non abbiamo la capacità, il diritto o il desiderio di tenere traccia dei destini dei prigionieri che stanno scontando una sentenza emessa da un tribunale”. Risultato: nessuna risposta né azione concreta da parte del nostro Governo; il 16 febbraio Navalny è morto in carcere, ufficialmente per una “sindrome da morte improvvisa”. Dopo Navalny – concludono i tre esponenti Radicali – è la volta di Orlov? Richiediamo nuovamente al Governo italiano di attivare la nostra Ambasciata a Mosca per verificare le condizioni di detenzione e di salute non solo di Oleg Orlov ma di tutti i prigionieri politici detenuti in Russia. Richiediamo a tutte le forze politiche, al di là degli schieramenti, di intervenire per scongiurare l’ennesimo assassinio di un oppositore di Putin.»

L’immagine della home page è tratta da Memorial Italia