Onorificenze a Peskov e altri nomi legati a Putin, i Radicali Igor Boni e Silvja Manzi sospendono lo sciopero della fame dopo deposito di una interrogazione alla Camera dei Deputati a cura dell’On. Benedetto Della Vedova

L’azione nonviolenta di sciopero della fame dei Radicali Igor boni e Silvja Manzi, iniziata lo scorso 27 febbraio, è stata sospesa dopo aver appreso la notizia del deposito da parte del deputato di +Europa Benedetto Della Vedova di una Interrogazione (4/02464) rivolta al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro degli Esteri Antonio Tajani, che chiede la revoca dell’Onorificenza al portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, e agli altri sodali del dittatore russo.

Nella interrogazione si chiede “se intendano adottare le iniziative di competenza ai sensi dell’articolo 5 della legge 3 marzo 1951, n. 178, al fine di proporre il completamento delle revoche delle onorificenze attribuite, a partire dal 2014, a esponenti della «nomenklatura» del Cremlino, a cominciare da Dmitry Peskov e con la doverosa eccezione di Oleg Tinkov nonché ad avviare le procedure per il conferimento dell’onorificenza dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana – ai sensi dell’articolo 4 della legge 3 marzo 1951, n. 178 – a esponenti dell’opposizione democratica al regime di Putin, attualmente reclusi nelle carceri russe“.

«Ringraziamo Benedetto Della Vedova per aver portato con un atto ufficiale questa incredibile vicenda dentro il nostro Parlamento, e ringraziamo l’Onorevole Maria Stefania Marino e la Senatrice Francesca La Marca, entrambe del Partito Democratico, che hanno prontamente risposto al nostro appello sostenendo pienamente la nostra iniziativa e quella di Della Vedova. – Così commentano in una nota i due esponenti Radicali Igor Boni e Silvja Manzi – In attesa di una risposta esaustiva da parte del presidente Meloni sospendiamo l’azione nonviolenta che siamo pronti a riprendere se la risposta tardasse ad arrivare. Che il nostro Paese continui a mantenere la massima Onorificenza a Peskov – che proprio ieri minacciava nuovamente una guerra nucleare contro l’Europa e l’Italia – è qualcosa di incomprensibile. Che non si proceda alla revoca di questi prestigiosi sigilli a chi si dichiara ogni giorno a favore della guerra ai civili in Ucraina è qualcosa di inaccettabile. Ieri, a Odessa, la Russia per soli 200 metri ha mancato di uccidere il presidente Zelensky e il premier greco Mitsotakis; quello è il nemico che abbiamo di fronte e che continuiamo a onorare con i nostri massimi riconoscimenti.
E ringraziamo uno per uno i cittadini militanti nonviolenti che ci hanno accompagnato in questa lotta con uno o più giorni di sciopero della fame: Umberto Adami, Francesco Aglieri Rinella, Davide Argento, Nataliya Basarab, Elisabetta Bavasso, Eugenio Beconcini, Claudio Bragaglia, Gian Piero Buscaglia, Gabriella Capecchi, Norberto Capriolo, Filippo Ceragioli, Valentina Cosimati, Paola Cossu, Oreste Gallo, Yuri Guaiana, Nikolay Khramov, Sara Levi Sacerdotti, Tatiana Litvinova, Giancarlo Liuzza, Domenico Morra, Gulnara Muklametchina, Olenka Nazarenko, Alfredo Nazzaro, Giulia Nicotra, Antonella Nobile, Francesco Nocco, Pietro Oddo, Beatrice Pizzini, Domenico Spena, Marco Taradash, Max Titarenko, Federica Troni; e tutti quelli già pronti a portare avanti la staffetta del digiuno nei prossimi giorni, cittadini italiani, ucraini, russi che, anche dai loro Paesi (anche dalla Russia!), restano con noi in vigile attesa della risoluzione di un increscioso inciampo delle nostre Istituzioni.»

L’immagine è tratta da Corriere della Sera