Domani 6 nuove proiezioni in violazione del Regolamento europeo che si oppone alla guerra ibrida del Cremlino. Intervenga il Ministro dell’Interno!

“Le proiezioni pubbliche dei documentari di RussiaToday e Sputnik sono vietate dal Regolamento europeo. Con il nostro dossier La Peste Putiniana (https://europaradicale.eu/dossier-peste-putiniana/) abbiamo individuato 117 proiezioni illegalmente effettuate in Italia. Domani in sei città saranno trasmessi i suddetti documentari nella “Giornata contro la Russofobia” – Così in una nota gli esponenti di Europa Radicale Igor Boni, Laura Botti, Giulio Manfredi, Silvja Manzi autori di articoli di denuncia delle violazioni – Altro che contro la “russofobia”, gli organizzatori degli eventi dovrebbero avere il coraggio di definirli per quello che sono: operazioni di propaganda di una guerra di aggressione che sta massacrando milioni di persone, ucraine e russe. 

Anziché dare seguito alle farneticazioni di questi propagandisti del Cremlino bisognerebbe ascoltare le voci dei perseguitati del Cremlino, vedi le associazioni dei Russi Liberi e le personalità della cultura russa che si oppongono alla guerra d’invasione.
In riferimento alle numerose iniziative che propongono la proiezione pubblica di documentari prodotti da Russia Today (RT) – proseguono i dirigenti di Europa Radicale – si ritiene necessario ricordare che tali contenuti sono oggetto di specifiche misure restrittive adottate dall’Unione Europea, tuttora in vigore: Il Regolamento (UE) 2022/350 del Consiglio, del 1° marzo 2022, vieta agli operatori la radiodiffusione, ovvero il conferimento della capacità di diffondere, l’agevolazione della trasmissione o qualsiasi concorso a tal fine dei contenuti delle entità elencate nell’Allegato XV, tra cui RT (Russia Today) e Sputnik. 

Il divieto si estende esplicitamente alla trasmissione o distribuzione di contenuti tramite qualsiasi mezzo, tra cui piattaforme digitali, fornitori di servizi internet, IPTV, satellite o app di condivisione video, ma non si esaurisce in essi.
In base a una lettura sistematica e finalistica del Regolamento, la proiezione pubblica di documentari RT durante eventi culturali, politici o informativi può rientrare nel divieto, nella misura in cui: costituisce una forma di diffusione al pubblico dei contenuti vietati; realizza la medesima funzione di trasmissione anche se in forma analogica e non digitale; contribuisce, direttamente o indirettamente, a mantenere attiva la rete di propaganda che le sanzioni europee intendono neutralizzare – puntualizzano gli esponenti di Europa Radicale – Tali proiezioni, presentate come occasioni di dibattito o “controinformazione”, non sono neutre, bensì un aggiramento delle misure adottate in risposta all’aggressione della Russia all’Ucraina. 

Occorre anche precisare che i Regolamenti sono atti giuridici vincolanti in tutti i loro elementi e direttamente applicabili negli Stati membri dell’Unione europea. Si invitano dunque organizzatori, amministrazioni locali e cittadini a non prestarsi alla diffusione di questi materiali, che veicolano contenuti strategicamente costruiti per minare il dibattito democratico e disinformare l’opinione pubblica europea. La libertà di espressione non può essere strumento di legittimazione della propaganda bellica. È ora – concludono – che il ministro dell’Interno Piantedosi intervenga!”