Europa Radicale: “La presidente del Consiglio Giorgia Meloni revochi le due onorificenze assegnate in passato all’ambasciatore russo Paramonov, che ha lanciato petizione online contro il Presidente della Repubblica”
Igor Boni, Giulio Manfredi, Silvja Manzi e Federica Valcauda:
La settimana si apre con nuove pesanti intimidazioni al presidente Mattarella da parte della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova e con nuovi attacchi di hacker filorussi a siti web di soggetti italiani operanti nel settore trasporti e alle banche del nostro Paese.
Cosa aspetta ancora la premier Meloni a revocare le onorificenze concesse dai governi del passato a 19 fedelissimi del regime di Putin, a partire dalle due medaglie attribuite dai governi Conte I e Conte II ad Aleksej Paramonov, attuale ambasciatore russo in Italia?!
Subito dopo la seconda aggressione russa all’Ucraina (24 febbraio 2022), il signor Paramonov aveva attaccato il governo Draghi, in particolare l’allora ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.
Ma Paramonov ha dato il meglio di sé nel fine settimana, lanciando dalle pagine social dell’ambasciata russa in Italia una petizione online, rivolta ai cittadini italiani, affinché prendano posizione contro le dichiarazioni del presidente Mattarella e chiedano scusa alla Federazione Russa.
Le dichiarazioni di solidarietà a Mattarella da parte della premier Meloni e del ministro Crosetto – mentre il vicepremier Salvini è rimasto giustamente zitto per rispettare l’accordo d collaborazione dai lui sottoscritto a Mosca nel 2017 con il partito di Putin e mai revocato – sono tanto giuste quanto doverose ma non bastano. Servono atti concreti. Nel 2022 il governo Draghi aveva già revocato 14 onorificenze date a uomini di Putin; il governo Meloni completi l’opera. Meglio tardi che mai.