Igor Boni e Federica Valcauda (coordinatore e tesoriera di Europa Radicale):

“La scelta del PD di sostenere i SI ai referendum ‘contro’ il lavoro della CGIL è un errore madornale. Cercare di smantellare il Jobs Act o affrontare il dramma delle morti sul lavoro con un referendum che non produrrebbe alcun vantaggio ma darebbe responsabilità a chi non può averne, è un danno, un peggioramento. Questi sono referendum ideologici, sono contro il lavoro, ed è per questo che promuoviamo con convinzione un ‘Comitato per il NO’, disponibili ad un confronto con chiunque. Rispetto al Jobs Act, se si guardano i dati laicamente, senza i paraocchi, si vede come la precarietà che si vuole combattere è in realtà diminuita negli ultimi dieci anni e al contempo sono aumentati nettamente i posti di lavoro a tempo indeterminato. Per quanto riguarda i licenziamenti i contenziosi si sono ridotti mentre certamente molto occorre ancora fare sulla mancanza di politiche attive che per decenni abbiamo sollecitato insieme a Pietro ichino e che, proprio oggi, Giorgio Gori ribadisce essere centrali. Politiche attive che non sono certo promosse da questi quesiti. Il PD si posiziona per non spiacere alla CGIL, a noi interessano riforme utili, non controriforme, e le riforme sul lavoro non possono essere trattate con un referendum”.