L’art. 5 del decreto legge 15 novembre 2023, n. 161 (convertito in legge) così recita: “Entro il 30 giugno di ciascun anno, il Governo trasmette alle Camere la relazione sullo stato di attuazione del Piano Mattei … La relazione indica altresì le misure volte a migliorare l’attuazione del Piano Mattei e ad accrescere l’efficacia dei relativi interventi rispetto agli obiettivi perseguiti…”.

Igor Boni e Giulio Manfredi (Europa Radicale):
“Dov’è la Relazione che il governo doveva presentare entro fine giugno? Incomprensibile il tentativo del PD di puntellare il Piano.
Fin dall’entrata in vigore del decreto legge, lo scorso novembre, segnalammo la sproporzione fra la ‘mission’ del sedicente ‘Piano Mattei’ per l’Africa e le risorse messe in campo: in sette articoli striminziti si parla di una ‘Cabina di regia’ costituita da una pletora di persone e di istituzioni che, tra i tanti compiti assegnati, ‘finalizza il Piano Mattei e i relativi aggiornamenti’. ‘Finalizza’ significa ‘redige’? Se sì, in quanto tempo? Il provvedimento non contiene alcuna scadenza temporale per la predisposizione di un documento che dovrebbe delineare (niente di meno) ‘la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano, volto a promuovere uno sviluppo comune, sostenibile e duraturo’. Notare che tutti i soggetti coinvolti nella stesura del Piano, compresi gli esperti, lavorano gratis (art. 2, comma 3). La ‘struttura di missione’ ha meri compiti di supporto e segretariato della ‘Cabina di regia’.
È credibile tutto questo? E’ talmente poco credibile che il governo non ha ancora presentato in Parlamento la Relazione sullo stato di attuazione del Piano. D’altronde, cosa avrebbe potuto comunicare in Parlamento se non i pellegrinaggi della premier Meloni in Tunisia e in Libia con l’unico obiettivo di ottenere che i rispettivi autocrati fermassero i migranti, a suon di finanziamenti italiani, di violenze tunisine e di lager libici.
Forse la cosa più preoccupante è che di fronte a questa incredibile ‘sola’ del governo Meloni, la principale forza di opposizione, oltre a esigere giustamente che il governo venga in Parlamento a riferire, tenti di puntellare l’operazione richiedendo in Commissione Esteri che siano raddoppiati i finanziamenti alla ‘scatola vuota’ sedicente ‘Piano Mattei’ per il triennio 2024-2026. Cari compagni del PD, comprendiamo le vostre buone intenzioni ma non è possibile legittimare (con conseguenti finanziamenti) un’operazione di facciata che, in un Paese con media meno asserviti al potente di turno, sarebbe stata già oggetto di un’operazione verità che avrebbe portato al suo definitivo accantonamento”.