C’è coerenza da parte di Conte, del resto da presidente del Consiglio non ha fatto altro che fare da testa di ponte per Putin, senza dimenticare le onorificenze italiane assegnate agli amici del Cremlino, compreso Paramonov

In merito alla proposta, da parte del Movimento 5Stelle, di invitare l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Aleksej Paramonov, alle commissioni Affari esteri e Politiche dell’Unione europea del Senato, Igor Boni, coordinatore di Europa Radicale, ha dichiarato:

«Non c’è da stupirsi. Giuseppe Conte persegue un piano lineare, basta volerlo leggere. Come dimenticare, per esempio, l’operazione “Dalla Russia con amore” concordata direttamente da Conte con Putin, che ha consentito, durante il lockdown da Covid-19, lo sbarco in Italia di decine di mezzi militari russi? E come non ribadire lo scandalo delle massime onorificenze assegnate a personalità legate a Vladimir Putin proprio sotto la presidenza Conte, tra cui proprio l’ambasciatore Paramonov? E infatti, sotto i Governi Conte I e Conte II l’Ambasciatore Paramonov è stato insignito di ben due medaglie, quella di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana (27/12/2018) e quella di Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia (09/12/2020), medaglie che andrebbero revocate per “indegnità”, come prescrive la legge. E se c’è qualche dubbio sull’operazione, appunto indegna, di medagliare tale personaggio, giova ricordare i suoi ripetuti insulti al nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Infine, ulteriore scherno è la motivazione dell’invito a Paramonov, che dovrebbe essere audito sulle ingerenze straniere in Italia… a pensarci, in effetti si tratterebbe della persona più titolata a farlo. Noi, comunque, per non dimenticare abbiamo pubblicato un dossier sulle contiguità tra M5S e Vladimir Putin. Non si può dire che non si sapeva.»