Igor Boni e Federica Valcauda (Europa Radicale):

Aderiamo con convinzione all’evento “Due Popoli, due Stati, un destino”, organizzato a Milano (Teatro Parenti, ore 18:00) da Azione e da Italia Viva. Nell’occasione, se ce ne sarà data la possibilità, ci permetteremo di precisare che l’obiettivo deve essere quello di “Due popoli liberi in due Stati democratici”. Non possiamo permetterci ipocrisie, soprattutto dopo i morti del 7 ottobre e di Gaza: se permetteremo la costituzione di uno Stato palestinese dominato da Hamas accanto a quello d’Israele, la guerra non avrà mai fine; se non appoggeremo con convinzione i milioni di cittadini israeliani che vogliono mandare a casa se non in galera Netanyahu e i suoi ministri fanatici/fascisti, la guerra non avrà mai fine. E’ quello che abbiamo cercato di spiegare compiutamente con la nostra proposta “Offensiva di pace” (https://europaradicale.eu/offensiva-di-pace/), ideata da Lorenzo Strik Leavers.

Parafrasando il motto pannelliano (NO Vatican, NO Taliban), diciamo, gridiamo: NO HAMAS, NO NETANYAU. Si tengono in piedi l’un l’altro, devono cadere assieme per consentire un avvenire diverso a israeliani e palestinesi. Per farlo, occorre esplorare vie nuove, concrete, senza moralismi: per esempio, la proposta di Bernard- Henri Lévy di garantire un salvacondotto ai capi di Hamas affinché liberino della loro presenza la striscia di Gaza e i suoi abitanti (fu fatto nel 1982 per Arafat e l’OLP, che poterono abbandonare il Libano e stabilirsi in Tunisia). Una proposta, tra l’altro, che ricorda quella di Marco Pannella del 2003 per l’ “esilio di Saddam Hussein”: se fosse andata in porto, quante vite, in Iraq ma anche in Europa si sarebbero salvate? Non varrebbe lo stesso per Gaza, per Israele, per l’Europa di oggi e di domani?

Infine, oggi non possiamo non essere vicini a Pina Picierno (vicepresidente del Parlamento Europeo), sottoposta da mesi alle minacce sia di esponenti del regime russo sia dei loro servitori italiani sia di militanti PRO PAL (quando inizieremo a chiamarli, più correttamente, PRO HAMAS?!). La scorta che il ministero dell’Interno le ha giustamente assegnato rappresenta una testimonianza visibile dei tempi bui che stiamo attraversando, come d’altronde rappresenta lo “spirito dei tempi” la scorta alla senatrice a vita Liliana Segre.