La prima Assemblea di Europa Radicale, riunita a Roma il 29 novembre 2025, ringrazia i 113 iscritti al: “Comitato promotore di Europa Radicale” che hanno avuto il coraggio di scommettere il possibile contro il probabile, dando vita a una nuova associazione che in soli 12 mesi ha saputo essere protagonista di azioni corsare e iniziative politiche che hanno lasciato segni radicali, nella riflessione, nell’ azione e nel metodo.

In particolare, l’Assemblea ringrazia tutti coloro che hanno reso possibili e hanno partecipato alle iniziative a Tbilisi, Berlino, Kyiv, Tel Aviv e Budapest, esempi concreti della volontà di perseguire e avere un respiro e una aspirazione transnazionale, che devono proseguire e crescere. L’alterità radicale, che ha caratterizzato 70 anni di storia, non può trasformarsi nel conformismo politico o, peggio, partitocratico e per questo è prioritario ed essenziale perseguire l’originalità dell’analisi, non soggiacendo al senso comune politico e rifuggendo riflessi consolidati e ideologie, mantenendo un approccio laico su ogni tema.

Premesso che:

– il “Manifesto politico di Europa Radicale” sottoscritto da centinaia di cittadini italiani e non – propone una approfondita analisi che si è dimostrata non solo perfettamente attuale, ma capace di cogliere appieno la gravità della situazione politica che il mondo intero sta affrontando, una analisi di quanto accade e l’urgenza dell’azione, prefigurando scenari e prospettive politiche da perseguire;

– il panorama internazionale globale mostra la crisi profonda dei principi su cui si fondano le liberaldemocrazie e le socialdemocrazie mentre le autocrazie e le dittature fasciste, comuniste e teocratiche sono, nei fatti, alleate e compatte con l’obiettivo di costruire un nuovo ordine mondiale basato sulla forza militare, sulla repressione delle opposizioni e del dissenso, sulla cancellazione delle libertà e dei diritti, sulla fine dello Stato di diritto e della democrazia liberale;

– la difesa della democrazia non è un affare regionale, ma è responsabilità comune di tutte le democrazie del mondo;

– la crisi delle Istituzioni internazionali e l’ estrema difficoltà – o l’assoluta impossibilità – di far valere il diritto internazionale sono fatti che non possono essere elusi se si vuole avere l’ambizione di incidere sull’ andamento della storia;

– l’ obiettivo degli Stati Uniti d’Europa, della federazione europea, che per decenni è stata una battaglia lungimirante, oggi diviene una necessità assoluta se si vuole immaginare un futuro nel quale stato di diritto e democrazia siano le fondamenta della società;

– nel nostro Paese i due principali schieramenti politici sono specularmente inquinati da partiti che rappresentano a tutti gli effetti veri e propri alleati del regime Russo di Vladimir Putin e contribuiscono attivamente alla guerra ibrida lanciata contro l’Europa e l’Italia in particolare; peraltro, la mancanza di un disegno e di una visione di governo contraddistingue tutte le principali forze politiche, tanto da essere divenuta una caratteristica della vita italiana, con esiti di degrado politico ed istituzionale inarrestabili;

– la forza di Europa Radicale si basa sulla capacità di agire per obiettivi comuni insieme ad altri e sulla volontà di dare forza e futuro al metodo radicale, con l’intento prioritario di incidere nella società e nella politica per il rispetto, o la conquista laddove negati, di diritti umani, dello Stato di diritto e della democrazia e dell’ affermazione di nuovi spazi di autodeterminazione;

– la necessità di rinnovare e innovare il pensiero e l’ azione nonviolenta sono priorità che sfidano ciascuno degli iscritti di Europa Radicale e di tutti coloro che vogliono praticare altro dalla politica partitocratica imperante;

– l’atto costitutivo del Comitato promotore “Europa Radicale – Centro di elaborazione e iniziativa politica radicale” all’ art. 11 delle Norme Transitorie stabiliva che alla convocazione della prima Assemblea dei Soci l’associazione che si sarebbe trasformata in “Associazione Europa Radicale – Centro di elaborazione e iniziativa politica radicale”.

L’ Assemblea di Europa Radicale, riunita a Roma il 29 novembre 2025:

Approva:

– Lo Statuto dell’ Associazione “Europa Radicale” dando seguito alle finalità del Comitato promotore “Europa Radicale – Centro di elaborazione e iniziativa politica radicale.

Afferma:

– La imprescindibile necessità e urgenza di individuare iniziative politiche, in Italia e in Europa, per proporre a Governi e Parlamenti concreti percorsi da intraprendere per costruire una Europa federale, primo nucleo della Federazione mondiale quale ordinamento istituzionale che miri ad eliminare la possibilità della guerra e che abbia almeno una politica estera e di difesa comuni;

– che occorre proseguire e intensificare le azioni e le iniziative a sostegno dell’Ucraina e della Georgia, che rappresentano due chiavi di volta per riconquistare, per tutta l’Europa, un futuro possibile di pace e di libertà;

– l’urgenza di tutelare i diritti civili e lo stato di diritto in Italia, in Europa e nel mondo.

Afferma inoltre:

– che la crisi della rappresentanza politica in Italia è aggravata da sistemi elettorali concepiti non per eleggere un Parlamento libero e rappresentativo dei cittadini, per determinare artificialmente la maggioranza di Governo e, di fatto, il Presidente del Consiglio;

– che tale impostazione, basata su premi di maggioranza e distorsioni del voto, ha progressivamente svuotato la funzione parlamentare, riducendo l’ Assemblea a mera cornice funzionale dell’ esecutivo e privando gli elettori della possibilità di scegliere i propri rappresentanti;

– che nelle democrazie liberali mature la formazione del Governo è fase successiva e distinta rispetto alle elezioni legislative, e non può essere surrettiziamente incorporata nella legge elettorale;

– che la stabilità dell’ azione di governo non si produce con artifici normativi, bensì attraverso il corretto bilanciamento dei poteri, la responsabilità politica dei decisori e una rappresentanza fedele alla volontà popolare.

Determina:

– di proseguire l’aggiornamento del dossier “La peste putiniana”, strumento utile e necessario da far conoscere, per denunciare la pervasività della disinformazione e della propaganda del Cremlino, nonché le richieste di ritiro delle onorificenze italiane assegnate a complici dei criminali di Mosca;

– di proseguire nell’ aggiornamento del dossier sui prigionieri politici in Georgia, documentando le detenzioni di esponenti dell’ opposizione, attivisti e giornalisti; di utilizzare il dossier come strumento di pressione politica e diplomatica, anche attraverso iniziative multilaterali e valutando, in cooperazione con ONG accreditate e Stati membri del Consiglio ONU per i Diritti Umani, la promozione di un side event sul deterioramento dello stato di diritto in Georgia e sulla situazione dei detenuti politici;

– di proseguire e perseguire l’ opposizione alla legge “anti-pride” dell’Ungheria di Orban, continuando a sostenere la comunità lgbt ungherese, e chiedendo l’ apertura di una procedura d’infrazione ai sensi dell’ art.258 del TFUE.

Ritiene:

– prioritario il lavoro di costruzione di una coalizione internazionale per l’Ucraina, un’alleanza di Stati democratici, europei ed extra-europei, uniti da principii basilari: gli Stati non si invadono; i popoli hanno diritto alla libertà; la democrazia va difesa ovunque venga minacciata.

– necessario impostare nuove collaborazioni con altre associazioni radicali tematiche o territoriali ma anche con realtà non riferibili alla storia radicale, che possano dare nuovo impulso a battaglie vecchie e nuove: dalla legalizzazione delle droghe alla riforma dell’intero sistema carcerario, dal contrasto alle politiche securitarie all’ autodeterminazione delle donne, dalla trasparenza e legalità delle istituzioni alla conquista della eutanasia legale, dalla laicità dello Stato a proposte concrete su riforme liberali, sulla tutela dell’ ambiente e sull’ energia. Invita:

– a valutare la possibilità di realizzare in Italia iniziative comuni con altre Associazioni, partiti o gruppi politici, capaci di prefigurare una alternativa agli opposti populismi che dominano la scena politica nazionale, sulla base di specifici obiettivi da perseguire; in particolare l’Assemblea ringrazia l’Unione delle Camere Penali per il lavoro comune che si sta svolgendo per giungere alla definitiva separazione delle carriere dei magistrati, una delle battaglie storiche dei radicali.

Impegna:

– l’ Associazione a sostenere l’ingresso immediato dell’Ucraina e della Moldova nella Unione Europea, co-promuovendo con altre forze politiche e associazioni una manifestazione nazionale a sostegno dell’Ucraina e dando forza all’ appello lanciato in Senato nel mese di ottobre, che prevede la fornitura di quanto necessario in termini di armamenti, tecnologia e know-how per ridurre al minimo gli effetti del lancio di missili e droni russi sui civili;

– gli organi dirigenti a valutare la possibilità di organizzare, in occasione del quarto anniversario della invasione su larga scala della Russia in Ucraina, una iniziativa pubblica da realizzare in una delle città ucraine sottoposte costantemente agli attacchi russi;

– gli organi dirigenti a tentare l’organizzazione di un momento di incontro e di dibattito presso il Parlamento Europeo con le opposizioni bielorusse e georgiane; queste ultime, in particolare, rappresentano l’ unica possibilità per il Paese di riconquistare un cammino europeo, oggi abbattuto dal regime fascista di Sogno Georgiano e che purtroppo vede nel nostro Paese una colpevole assenza di qualsiasi azione diplomatica in contrasto alla deriva autoritaria in atto;

– l’Associazione a realizzare, nel solco della proposta “Offensiva di pace”, una manifestazione pubblica con le bandiere di Israele e della Palestina, che abbia l’ ambizione di ribadire che l’unica alternativa alla guerra in Medioriente è costituita dalla laicità delle società, dal reciproco riconoscimento, da un processo di democratizzazione dell’intera area, dalla totale marginalizzazione dei terroristi fondamentalisti palestinesi, nonché della destra ultraortodossa del Governo di Benjamin Netanyahu sostenendo le opposizioni che in Israele manifestano da tre anni contro le derive autoritarie del Governo;

– gli organi dirigenti a valutare le proposte che emergeranno dal “Congresso degli europeisti – Casa Europa”, verificandone l’allineamento con i principi e i valori del nostro metodo e del nostro manifesto politico, per organizzare possibili azioni comuni con altre realtà associative e politiche;

– gli organi dirigenti a progettare una azione nonviolenta che possa conquistare almeno una possibilità di conoscenza per i cittadini in merito alle terribili vicende che sconvolgono il Sudan e una azione internazionale a sostegno dei profughi e di denuncia dei crimini di guerra che si sono compiuti e che si stanno compiendo;

– l’ Associazione a mobilitarsi, insieme all’Unione delle Camere Penali Italiane, per il SI al Referendum sulla separazione delle carriere dei Magistrati;

– a esplorare la possibilità di organizzare un seminario politico con i federalisti organizzati e con i parlamentari della maggioranza e dell’ opposizione sensibili al tema per individuare le proposte da sottoporre ai governi europei e le iniziative – quali richieste formali e manifestazioni – per promuovere la costruzione di un sistema di difesa europea.

Propone:

– l’organizzazione di un momento di riflessione collettiva sull’attualità e sul futuro della nonviolenza, da condividere con altre associazioni e organizzazioni radicali e con chiunque ritenga il metodo nonviolento un’ alternativa alla violenza dei regimi e al pacifismo che ne è complice.

Stabilisce:

– in numero massimo di 11 (undici) i componenti del Consiglio Direttivo per l’ anno 2026;

– la quota minima associativa per il 2026 nella cifra di 100 euro e impegna tutti gli iscritti a divenire parte attiva nel reperire nuove energie e nuove iscrizioni e contributi, unica fonte di finanziamento delle attività;

– per gli iscritti la possibilità di proporre iniziative e/o riflessioni, nel merito di quanto emerge dalle riunioni di Consiglio Direttivo aperte agli iscritti e accessibili dall’archivio delle registrazioni, utilizzando ogni canale interno di comunicazione dell’associazione; tali proposte saranno valutate dagli organi dirigenti per attuare, ove ritenuto opportuno, un approfondimento e una calendarizzazione della discussione.