Segnalazione studio di Europa Radicale su “Peste Putiniana”.
Egregio Ministro.
Innanzitutto, le formuliamo i migliori auguri di pronto ristabilimento dopo il
delicato intervento chirurgico a cui è stato sottoposto.
Prima di scriverle, abbiamo consultato Internet utilizzando come chiave di
ricerca “Crosetto+guerra ibrida”. Fra gli innumerevoli risultati, abbiamo scelto
questo suo post su X del 31/03/2025: “… Sono anni che sollevo l’attenzione e lancio
allarmi, a volte inascoltato, e in ogni occasione possibile, per mettere sotto i riflettori
quanto accade. E’ in corso una guerra ibrida. Pericolosa quanto sotterranea,
costante e asfissiante quanto quotidiana, che è fatta da un mix di attacchi cyber
mirati, reclutamento di “attivisti” (traduco: persone a libro paga di potenze o entità
straniere e ostili), scientifiche e massicce campagne di disinformazione di massa,
furti di tecnologie e brevetti militari e industriali, più molti altri atti ostili, perpetrati
da più attori, statuali e non …”.
Anche noi radicali denunciamo da almeno un
decennio la guerra ibrida che il regime di Putin sta conducendo in Italia. Organizzati
in Europa Radicale, grazie al lavoro militante di Laura Botti e di Giulio Manfredi,
siamo riusciti a mappare gran parte degli eventi di quella guerra ibrida “pericolosa
quanto sotterranea, costante ed asfissiante quanto quotidiana” da lei giustamente
denunciata (diciamolo: nell’assoluto silenzio ed indifferenza da parte dei suoi
colleghi di governo). Il risultato di tale lavoro, costantemente aggiornato, è lo
studio/ricerca “La peste putiniana – La mappa d’Italia dei nuovi untori”
( https://europaradicale.eu/wp-content/uploads/2025/07/DOSSIER-PESTE-
PUTINIANA.pdf ), in cui abbiamo rintracciato e segnato sulla cartina d’Italia ben
158 eventi (dall’anno scorso ad oggi) filorussi organizzati da una pletora di
associazioni italiane, ma le cui fila finiscono in Russa, grazie al lavoro di due
burattinai italiani (quelle che lei giustamente definisce “persone a libro paga di
potenze straniere e ostili”), Vincenzo Lorusso e Andrea Lucidi.
Già il numero e la capillarità degli eventi filoputiniani da noi tracciati
dovrebbe essere oggetto di una seria riflessione politica da parte di tutti gli esponenti di partito, senza distinzioni di posizionamento, ma anche di un dibattito pubblico, sui giornali, in TV, sui social.
Ma c’è di più e di più grave: nella stragrande maggioranza
degli eventi suddetti sono stati proiettati e diffusi pubblicamente sedicenti docufilm
prodotti da Russia Today (ora RT) e Sputnik; ciò è avvenuto in patente contrasto e
violazione del Regolamento UE 2022/350 del 1° marzo 2022, emanato cinque giorni
dopo l’aggressione su larga scala della Russia all’Ucraina proprio per cercare di
arginare le “scientifiche e massicce campagne di disinformazione di massa” da lei
giustamente denunciate. E tutto ciò è avvenuto nonostante le segnalazioni delle
violazioni fatte via PEC da Europa Radicale a prefetti, questori, sindaci di Comuni,
Ministro dell’Interno; segnalazioni non inutili perché hanno comunque prodotto
l’annullamento alcuni eventi, ma che non hanno certo rappresentato un vaccino
sufficiente per arginare se non debellare la peste putiniana.
Proprio perché consapevoli dell’insufficienza delle nostre segnalazioni, il 30
luglio scorso avevamo inviato via PEC al suo collega Matteo Piantedosi, ministro
dell’Interno, la richiesta di emanare una circolare ad hoc ai Prefetti affinché
assicurassero nei territori di loro competenza la rigorosa attuazione del Regolamento
UE 2022/350 del 1° marzo 2022, che, come lei ben sa, è direttamente applicabile e
vincolante in tutti gli Stati membri.
Il ministro Piantedosi non ha ritenuto di dedicare alla nostra richiesta. Nemmeno un cortese riscontro.
Per questo, ci appelliamo alla sua sensibilità indiscutibile alla questione per
chiederle di attivarsi presso il titolare del Ministero dell’Interno affinché adotti il
provvedimento da noi richiesto, nella consapevolezza che vi saranno sempre più
focolai di contagio della peste, che troveranno facile esca nella strumentalizzazione
della polemica contro “Rearm Europe” (su cui non possiamo non concordare ancora
una volta con lei nella critica al nome scelto dalla Commissione Europea; sarebbe
stato molto meglio “Defend Europe”).
Rimanendo a sua completa disposizione per eventuali e auspicabili
approfondimenti e collaborazioni su una questione che deve vedere unite sia le forze
politiche italiane sia l’opinione pubblica nella difesa dell’Italia e dell’intera Unione
Europea dalla guerra ibrida del Cremlino, le inviamo distinti saluti.
Igor Boni (Coordinatore Europa Radicale)
Federica Valcauda (tesoriera Europa Radicale)