Egregio Presidente, 

Intendiamo, innanzitutto, esprimerle il nostro plauso per la sua decisione di convocare il Consiglio Supremo di Difesa (CSD), al Palazzo del Quirinale, per lunedì 17 novembre 2025, inserendo fra gli argomenti che saranno trattati nella riunione la valutazione delle “minacce ibride con riferimento anche alla dimensione cognitiva e alle possibili ripercussioni sulla sicurezza dell’Unione Europea e dell’Italia.”.

Europa Radicale è da tempo impegnata nella denuncia sistematica e documentata della guerra ibrida portata avanti in Italia dalla Federazione Russa. Frutto di questa nostra attenzione e del lavoro della nostra militante Laura Botti è lo studio “La peste putiniana – La mappa d’Italia dei nuovi untori” costantemente aggiornato, dove  troverà fissati sulla cartina d’Italia gli eventi organizzati da associazioni varie e finalizzati alla diffusione delle propaganda del Cremlino. 

Alla data odierna siamo arrivati a ben 171 eventi (e sicuramente il numero è sottostimato), noi abbiamo inviato 81 PEC alle Prefetture, Questure e Comuni in cui gli eventi erano stati organizzati.

Una precisazione è d’obbligo; il nostro credo liberale ci impone di rispettare le opinioni altrui, qualsiasi esse siano, anche quelle dei seguaci di Putin e del suo disegno imperiale e neo-colonialista. Ma qui non si tratta di conculcare e vietare la libertà di pensiero, come ci accusano di fare i filoputiniani. Nella grande maggioranza degli eventi da noi segnalati si è violato patentemente, in modo aggravato e continuato, il Regolamento Europeo n. 350/2022, che proibisce la diffusione sotto qualsiasi forma delle produzioni di propaganda di RT (ex Russia Today) e di Sputnik. Il Regolamento fu approvato solo pochi giorni dopo la seconda aggressione, questa volta su larga scala, della Russia all’Ucraina, il 24 febbraio 2022; seppur tardivamente, si cercò di porre un argine alla pervasività della disinformazione del Cremlino.

Il problema è che in Italia il Regolamento n. 350/2022 è completamente disatteso; nonostante la norma sia chiara e precisa, nonostante le nostre denunce e le nostre puntuali segnalazioni preventive a Prefetture/Questure/Sindaci interessati, la stragrande maggioranza degli eventi si è svolta con la contestuale proiezione e diffusione dei docufilm vietati. 

Il 30 luglio 2025 Europa Radicale ha inviato una richiesta formale (via PEC) al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, affinché emani una Circolare ai Prefetti per richiedere un’attenta vigilanza e l’applicazione rigorosa del divieto di cui al Regolamento (UE) 2022/350 del Consiglio del 1° marzo 2022. Nessun riscontro, nessuna risposta. Il 19 ottobre 2025, Europa Radicale ha segnalato formalmente (via PEC) la questione al Ministro della Difesa, Guido Crosetto, che è l’unico esponente del governo che da anni denuncia la minaccia all’Italia rappresentata dalla guerra ibrida. Nessun riscontro, nessuna risposta.

Non possiamo poi tacere un particolare del nostro studio sulla “peste putiniana” che ci pare tristemente illuminante: alla gran parte degli eventi da noi registrati ha partecipato il sig. Vincenzo Lorusso, cittadino italiano che vive e lavora (membro agenzia di stampa International Reporters e autore del canale Telegram Donbass Italia) nel Donbass ucraino occupato dalle truppe di Putin.

Nel febbraio di quest’anno il sig. Lorusso ha consegnato a Mosca, nelle mani della portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, firme di cittadini italiani (molte sono risultate false) su una petizione contro di Lei, signor Presidente, per le sue ineccepibili dichiarazioni a sostegno dell’Ucraina e di denuncia della violazione del diritto internazionale da parte della Federazione Russa. 

Tale petizione è stata inserita da Lorusso nel suo libro sulla sedicente “russofobia” (libro che può essere ordinato liberamente in tutte le librerie italiane ed è disponibile su Amazon), con la prefazione della suddetta Maria Zakharova. La presenza costante di Lorusso a gran parte degli eventi filoputiniani testimonia che l’organizzazione di essi è eterodiretta da Mosca e non nasce certo dalla spontanea organizzazione dei cittadini, come i filoputiniani vogliono far credere.

Signor Presidente, non vogliamo sottrarle altro tempo prezioso; le chiediamo, semplicemente, di operare, nell’ambito delle sue competenze, affinché tutte le istituzioni italiane, dal governo centrale alle Prefetture, operino in sinergia per contrastare efficacemente una guerra che è in atto e che è per sua natura molto più insidiosa e subdola della guerra in atto in Ucraina, perché non si vede ed è lontana, purtroppo, dalla conoscenza e consapevolezza di gran parte dei cittadini italiani. 

Speriamo che la recente approvazione da parte della Commissione Europea del cosiddetto “Scudo democratico” (European Democracy Shield), un sistema di protezione dell’informazione e delle istituzioni che punta a rendere più solide le democrazie europee di fronte alla guerra ibrida delle autocrazie, rappresenti un reale e radicala cambio di passo in materia.

Ci permettiamo solo un’ultima segnalazione; nel 2022 Lei, signor Presidente, su proposta del Ministro degli Affari Esteri, emano’ cinque decreti con cui revocò “per indegnità” quattordici onorificenze della Repubblica italiana concesse dai governi italiani dal 2014 (prima aggressione della Federazione Russa all’integrità territoriale dell’Ucraina) al 2021 ad esponenti del regime putiniano. 

Rimangono ancora 21 onorificenze da revocare. Di fronte al silenzio del governo alle nostre segnalazioni e denunce, non possiamo che affidarci a Lei per ottenere che finalmente siano tolte onorificenze assegnate a chi dimostra ogni giorno (vedi ambasciatore russo Aleksej Paramonov, vedi portavoce di Putin Dmitry Peskov) di meritare non le nostre medaglie ma le incriminazioni della Corte Penale Internazionale dell’Aia.

Confidando in un Suo cortese riscontro, Le inviamo affettuosi saluti.