Lega/Russia Unita. Radicali: Rinnegato il Patto, troppo comodo, ma ora via le indegne Onorificenze concesse agli amici di Putin
«Oltre sette anni dopo i fatti finalmente Matteo Salvini, messo nell’angolo dalla Mozione di sfiducia delle opposizioni, ha citato il vergognoso accordo stipulato a Mosca il 6 marzo 2017 con il partito di Vladimir Putin e, ai sensi dell’articolo 8 dello stesso accordo, rinnovato il 6 marzo 2022 (dieci giorni dopo l’invasione russa su larga scala dell’Ucraina) per altri 5 anni… fino a oggi, a quanto pare, anche se manca ancora la disdetta formale, sempre ai sensi del suddetto articolo. – Così in una nota i tre storici esponenti Radicali Igor Boni, Silvja Manzi, Giulio Manfredi – Tuttavia Salvini e la Lega (unico partito occidentale ad aver sottoscritto un patto con Russia Unita) non possono cavarsela dicendo che non ci sono state “iniziative comuni” perché è falso. Infatti, il 18 novembre 2018, un anno e mezzo dopo la firma del Patto, Andrea Crippa (oggi vicesegretario del Partito) firmava a Mosca un accordo fra la Lega Giovani e la Giovane Guardia di Russia Unita, sui seguenti temi: “Lotta all’immigrazione clandestina, lotta al terrorismo islamico, difesa della nostra storia e identità, riconoscimento della Russia come partner imprescindibile del sistema di sicurezza internazionale e fine delle sanzioni contro la Russia”.
La Lega tenta di salvarsi in corner dichiarando che tutti i Governi italiani hanno fatto affari con Putin. Noi Radicali l’abbiamo sempre denunciato e continuiamo a farlo. È anche per questi scheletri nell’armadio che non sono state ancora revocate 17 onorificenze italiane concesse a personaggi di spicco del Cremlino, a partire dal portavoce di Putin, Dmitry Peskov (4 ottobre 2017, Governo Gentiloni)? Ci auguriamo – concludono i tre esponenti Radicali Boni, Manfredi e Manzi – che l’odierno dibattito parlamentare serva anche a far accelerare le procedure di revoca di tutte le onorificenze.»