Europa Radicale e l’Associazione Radicale Certi Diritti chiedono l’apertura di una procedura d’infrazione ai sensi dell’art. 258 TFUE.

«Quando siamo stati a Budapest abbiamo visto una mobilitazione civile senza precedenti, una marea di cittadini e cittadine che difendevano i valori fondanti dell’Unione Europea: libertà, dignità, uguaglianza. Oggi quella stessa libertà è nuovamente minacciata. La polizia ungherese ha avviato un procedimento penale contro Géza Buzás-Hábel, principale organizzatore del Pécs Pride, convocandolo per un interrogatorio il 28 ottobre.
Si tratta di un atto gravissimo, che rappresenta un’ulteriore escalation nella restrizione del diritto di riunione pacifica e un attacco diretto alla comunità LGBTIQ+ e alle libertà fondamentali.», dichiarano Nicola Bertoglio e Claudio Uberti di Certi Diritti.

Europa Radicale e Certi Diritti chiedono che la Commissione Europea intervenga immediatamente, avviando una procedura d’infrazione ai sensi dell’articolo 258 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE).
La legge ungherese che limita la libertà di riunione viola il diritto dell’UE, in particolare l’articolo 12 della Carta dei Diritti Fondamentali, che tutela la libertà di riunione e di associazione. Inoltre contrasta con i valori dell’articolo 2 del Trattato sull’Unione Europea, che sancisce dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto e diritti umani.

«La libertà individuale è inviolabile. Colpire chi organizza un Pride significa colpire l’essenza stessa dell’Europa: il diritto di essere se stessi, di manifestare pacificamente, di amare liberamente. Non possiamo restare in silenzio di fronte a questa deriva autoritaria. Ci appelliamo al Parlamento Europeo e alla Commissione Europea, e a tutte le forze democratiche europee affinché si uniscano in una azione immediata di pressione politica e giuridica per difendere lo Stato di diritto e i diritti LGBTIQ+ in Ungheria. L’Europa non può permettersi di tollerare che un suo Stato membro perseguiti chi difende la libertà. O si reagisce ora, o si accetta che la libertà in Europa diventi un privilegio e non un diritto universale.» dichiarano Chiara Squarcione e Federica Valcauda di Europa Radicale.

The European Commission must act: Hungarian police open criminal proceedings against Géza Buzás-Hábel, organizer of Pécs Pride

Europa Radicale and the Associazione Radicale Certi Diritti call on the European Commission to launch an infringement procedure under Article 258 of the Treaty on the Functioning of the European Union (TFEU).

“When we were in Budapest, we witnessed an unprecedented civic mobilization — a wave of citizens standing up for the founding values of the European Union: freedom, dignity, and equality.

Today, that same freedom is once again under threat. The Hungarian police have opened criminal proceedings against Géza Buzás-Hábel, the main organizer of Pécs Pride, summoning him for questioning on 28 October.

This is a deeply serious act — a further escalation in the restriction of the right to peaceful assembly and a direct attack on the LGBTIQ+ community and on fundamental freedoms,” said Nicola Bertoglio and Claudio Uberti of Certi Diritti.

Europa Radicale and Certi Diritti call on the European Commission to intervene immediately by launching an infringement procedure under Article 258 TFEU. The Hungarian law restricting the right to assembly violates EU law, particularly Article 12 of the Charter of Fundamental Rights, which protects freedom of assembly and association. Moreover, it contradicts Article 2 of the Treaty on European Union, which enshrines human dignity, freedom, democracy, equality, the rule of law, and human rights.

“Individual freedom is inviolable. Targeting those who organize a Pride march means targeting the very essence of Europe: the right to be oneself, to demonstrate peacefully, and to love freely. We cannot remain silent in the face of this authoritarian drift. We call on the European Parliament, the European Commission, and all democratic forces across the Union to unite in an immediate political and legal effort to defend the rule of law and LGBTIQ+ rights in Hungary. Europe cannot afford to tolerate a Member State that persecutes those who stand for freedom. Either we act now, or we accept that freedom in Europe becomes a privilege rather than a universal right,” said Chiara Squarcione and Federica Valcauda of Europa Radicale.