247° giorno di proteste in Georgia: nuova udienza per la prigioniera di coscienza Mzia Amaghlobeli
Dichiarazione di Federica Valcauda e Chiara Squarcione:
Oggi, 1 agosto, a Batumi si terrà una nuova udienza del processo a Mzia Amaglobeli, prigioniera di coscienza, giornalista, detenuta da oltre otto mesi per aver esercitato il proprio diritto alla libertà di espressione.
Ricordiamo che il 26 marzo, Michael O’Flaherty, Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, ha rilasciato una seconda dichiarazione – dopo quella di gennaio – sullo stato dei diritti umani in Georgia, definendo inaccettabile la prolungata detenzione preventiva di Amaghlobeli e invitando le autorità al suo rilascio immediato, garantendole un processo equo e la piena presunzione d’innocenza.
A febbraio, anche l’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Kaja Kallas, insieme alla Commissaria per l’Allargamento, Marta Kos, ha definito Amaghlobeli un simbolo di coraggio e resistenza. La giornalista nei mesi passati ha intrapreso uno sciopero della fame contro il regime, in una condizione detentiva disumana.
Oggi ricorre anche il 50° anniversario degli Accordi di Helsinki, il cui decalogo rappresentò la base per la nascita dell’OSCE e di organizzazioni come Human Rights Watch, in particolare con il principio del Capo VII: Rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, inclusa la libertà di pensiero, coscienza, religione o credo. La libertà di parola, di espressione e di stampa è tra i fondamenti irrinunciabili della democrazia.
Siamo al fianco di Mzia Amaghlobeli e del popolo georgiano, che oggi sarà di nuovo in marcia, da Tbilisi a Batumi, per ricordare al governo di Georgian Dream, marionetta di Putin, che la libertà di espressione non è un crimine: è un pilastro della democrazia. E la democrazia non può temere la voce dei suoi cittadini. In caso contrario, è regime.
Foto in copertina di ©Lorenzo Ceva Valla