Il recente summit in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin ha escluso il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy dal tavolo delle trattative. Un segnale politico grave: l’Ucraina aggredita è ridotta a protagonista assente mentre si decide il suo futuro.

dichiarano Igor Boni e Federica Valcauda di Europa Radicale:

“È inaccettabile che si parli del destino dell’Ucraina senza l’Ucraina. La scena di ieri, con Putin accolto dal tappeto rosso e dagli applausi di Trump, mentre sette regioni ucraine erano sotto attacco aereo, è il segno di un rovesciamento morale e politico. 
Noi diciamo da mesi ‘Wake Up Europe!’ Non può esserci pace se l’Unione Europea non sta saldamente al fianco degli aggrediti, come abbiamo ribadito nella capitale ucraina con la nostra manifestazione del 9 maggio scorso intitolata ‘L’Europa rinasce a Kyiv'”.


“Dopo un incontro che porta solo frutti avvelenati, la telefonata tra Trump e Zelenskyy durata oltre un’ora e mezza e descritta come ‘lunga e sostanziale’, difficilmente porterà a qualche svolta dato le premesse con il presidente americano che è riuscito a riportare il criminale di guerra Putin alla ribalta internazionale E’ prevista nelle prossime ore una visita del presidente ucraino alla Casa Bianca, sarà l’ennesima imboscata di Trump a Zelensky, così com’è accaduto qualche mese fa?”
concludono Boni e Valcauda.