Chiara Squarcione e Federica Valcauda (Europa Radicale):

“Il nostro Paese non può restare a guardare ignorando ciò che avviene in Ungheria, senza opporsi fermamente alla decisione di Orban di vietare la manifestazione del Pride e tutti gli eventi che riguardano la comunità lgbtqia+.
Oggi abbiamo inviato una pec alla Presidenza del Consiglio e all’Ambasciatore italiano in Ungheria per chiedere di condannare con chiarezza la legge costituzionale di Orban che viola i diritti civili, stigmatizzando un’intera comunità.
Chiediamo di sospendere le relazioni bilaterali con l’Ungheria e farsi promotori, con gli altri Paesi europei, di richieste di sanzioni.

La Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, che delinea lo Stato di Diritto, va rispettata.

Saremo il 28 agosto al Budapest Pride, e continueremo a fare informazione in queste settimane per sensibilizzare i cittadini europei”