Europa Radicale e FIAP esprimono sconcerto e preoccupazione per l’evento organizzato, tra gli altri, anche dall’ANPI Torino sezione Bianca Guidetti Serra-Giovanni Pesce, che mette sullo stesso palco figure note per: negare o minimizzare l’invasione russa dell’Ucraina, diffondere sistematicamente propaganda filocremliniana, attaccare l’Unione Europea ogni volta che difende la democrazia, lo Stato di diritto e i popoli aggrediti.

“Non è un dettaglio marginale:
quel parterre – da Marco Travaglio a Angelo d’Orsi, da Elena Basile a Piergiorgio Odifreddi, passando per i commentatori anti-UE – rappresenta oggi una delle piattaforme pubbliche più influenti di delegittimazione dell’Europa, accusata di “provocare” la guerra semplicemente per aver difeso, e continuare a difendere, un popolo invaso” affermano Igor Boni e Federica Valcauda di Europa Radicale.

“È inaccettabile che un’associazione nata dalla Resistenza antifascista ospiti una narrazione che: assolve l’aggressore e colpevolizza l’aggredito, attacca le istituzioni europee che sostengono la libertà dei popoli, alimenta sfiducia nella democrazia liberale in un momento in cui le autocrazie avanzano.
L’antifascismo non può diventare un contenitore vuoto dove ogni revisionismo geopolitico trova spazio” afferma Luca Aniasi, Presidente di FIAP.

“L’Unione Europea – con tutti i suoi limiti – è oggi la più grande costruzione democratica del nostro continente, e il suo sostegno all’Ucraina è un atto di responsabilità verso la pace, non di militarismo. Auspichiamo un intervento dell’ANPI nazionale. Perché l’ambiguità, in tempi di guerra e di disinformazione, non è neutrale: aiuta sempre e solo l’aggressore” concludono Boni, Valcauda e Aniasi.

La Resistenza non può essere usata per attaccare l’Europa, né per giustificare chi minaccia la libertà dei popoli. Lo dobbiamo alla storia, e lo dobbiamo al futuro.