Dal 25 al 29 Ottobre saremo in missione a Tbilisi, in occasione delle elezioni parlamentari georgiane, per sostenere l’opposizione filoeuropea e antiputiniana, e parteciperemo alle manifestazioni con lo striscione GEORGIA IS NOT RUSSIA
Dopo il referendum e le elezioni presidenziali in Moldova, un altro appuntamento cruciale attende l’Europa: il 26 ottobre si svolgeranno le elezioni in Georgia e una delegazione di “Europa Radicale” sarà a Tbilisi, capitale della Georgia, dal 25 al 29 ottobre. Mentre il 26 ottobre, a Roma e a Milano, “Europa Radicale” e le comunità georgiane saranno di fronte ai Consolati per sostenere i cittadini che andranno a votare
La delegazione a Tbilisi sarà composta da Igor Boni, Francesco Iannuzzi, Silvja Manzi e Chiara Squarcione
«Moldova e Georgia sono due tasselli di un puzzle fondamentale per l’equilibrio del nostro Continente, e sono la dimostrazione di quanto l’influenza russa possa distruggere quell’equilibrio. Ecco perché andremo in Georgia. Le piazze georgiane stracolme di bandiere europee delle scorse settimane sono il segno inequivocabile di una volontà ferrea di svolta e di distacco definitivo dal giogo di Mosca. Lo abbiamo detto dall’Italia, lo ribadiremo da Tbilisi. Durante la nostra missione in Georgia incontreremo i leader dell’opposizione, esponenti della società civile e dell’informazione georgiana che guardano all’UE con la speranza di un futuro libero e democratico.
Manifesteremo davanti al Parlamento, nelle piazze, esponendo il nostro striscione GEORGIA IS NOT RUSSIA. Ricorderemo il nostro compagno radicale Antonio Russo, torturato e ucciso dai servizi segreti di Mosca il 16 ottobre 2000, a pochi chilometri da Tbilisi, perché aveva raccolto le prove dei crimini di guerra russi in Cecenia. Ribadiremo pubblicamente che deve cessare l’occupazione militare illegale dell’Ossezia del sud e dell’Abkazia da parte della Russia. Quel che è accaduto e accade in Ucraina potrebbe accadere in Georgia se l’UE e la Comunità internazionale non sosterranno con forza l’avvicinamento all’Europa contro la propaganda del partito filo-russo Georgian Dream. Quello che viene spacciato per “sogno georgiano” rischia di diventare un vero e proprio “incubo russo”.
Proporremo al nostro Governo e ai governi europei di dare piena e immediata attuazione agli accordi già firmati. Dal 2010 la Georgia non rientra più tra i Paesi beneficiari della cooperazione allo sviluppo italiano ma, dapprima l’entrata in vigore dell’accordo di associazione tra l’Unione europea e la Georgia del 2016 e, poi, dal 14 dicembre 2023 il riconoscimento da parte del Consiglio europeo dello status di candidato all’adesione all’UE devono garantire al Paese una strada alternativa all’oppressione del Cremlino.
Al Governo italiano chiediamo la piena applicazione dell’accordo di collaborazione culturale e scientifica sottoscritto dal Ministro degli esteri italiano Antonio Tajani e georgiano Ilia Darchiashvili del 21 aprile 2023 e valido fino al 2027. In quell’accordo si parla di istruzione, commercio, cultura, ricerca scientifica e rispetto dei diritti umani. Alle parole seguano i fatti.»