Giulio Manfredi e Federica Valcauda (Europa Radicale):
Diciamolo: non c’era la “necessità ed urgenza” previste per lo strumento del decreto legge se il governo ha licenziato il testo una settimana fa e l’ha fatto pubblicare in Gazzetta Ufficiale solo ieri.
Ma Salvini aveva bisogno di quel testo per presentarsi al Congresso della Lega con qualcosa in mano. E la premier Meloni ha dato a Salvini il decreto legge illudendosi che così non le romperà tanto le scatole in politica estera.
Quindi, per giochetti tutti interni alla maggioranza che ci S governa, tutti i cittadini italiani si beccano norme che sembrano le “grida” del Manzoni: sempre più pene, sempre più anni di carcere per alimentare il “partito della paura”, per far credere agli italiani che il loro Paese è sempre più insicuro mentre tutti i dati attestano che i reati più gravi sono in calo.
E poi c’è la ciliegina sulla torta: nel decreto legge 11 aprile 2025, n. 48, al Capo II “Disposizioni in materia di sicurezza urbana” (sic), troviamo l’articolo 18, con cui il governo distrugge la filiera della cannabis light, con il suo fatturato di 1,94 miliardi di euro che produceva un gettito fiscale di 364 milioni di euro e dava lavoro a 22.000 persone. Stiamo parlando di un prodotto che non ha effetti droganti; siamo l’unico Paese in Europa a fare di ogni erba un fascio (littorio).
Speriamo che, come avvenne per la legge “Fini Giovanardi” di vent’anni fa (fatta passare anch’essa dentro un decreto legge, dedicato alle Olimpiadi Invernali di Torino), la Corte Costituzionale metta una pezza.
Intanto, però, nel nome della “sicurezza urbana”, si alimenta unicamente il mercato nero criminale.