Il nucleo storico di Radicali Italiani, vista l’impossibilità di arrivare a una convergenza politica all’interno del partito, ha deciso di non presentare candidature e di non partecipare al voto per l’elezione dei nuovi vertici del partito.
“Abbiamo cercato di elaborare una proposta per cercare di fare in modo che il partito sia in grado di affrontare la situazione tragica che viviamo in Italia e in Europa. Tuttavia, prendiamo atto che nel partito si sono maturate condizioni che hanno introdotto una malattia, un virus che distrugge l’essenza del modo di essere e di fare politica radicale, quel modo di essere e di fare che nei decenni ha consentito ai radicali di ottenere conquiste importantissime per il Paese”.
Così Lorenzo Strik Lievers, storico dirigente radicale, durante il suo intervento al Congresso di Radicali Italiani.
“C’era parso che per cercare di arginare questo virus fossero necessarie delle modifiche allo statuto – non riducibile a questione organizzativa bensì pienamente politica – e le abbiamo inserite in questa mozione”, ha proseguito Strik Lievers nel suo intervento. “Nella riunione di direzione di ieri sera, tuttavia, è emersa una incomunicabilità che in questa fase rende impossibile lavorare insieme positivamente nel partito. Perciò abbiamo scelto di depositare questa mozione perché resti come contributo e testimonianza, ma non vogliamo sottoporla al voto: quindi chiediamo ai compagni di non sottoscriverla, non presenteremo candidature e non parteciperemo al voto”.
La Mozione, oltre al primo firmatario Lorenzo Strik Lievers, è stata sottoscritta dal segretario uscente Massimiliano Iervolino, dalla tesoriera uscente Giulia Crivellini, dal presidente uscente Igor Boni e dalla ex segretaria Silvja Manzi, dall’ex consigliere regionale Alessandro Capriccioli e dai membri di direzione e giunta Dario Boilini, Oreste Gallo, Vittoria Costanza Alessandra Loffi, Giulio Manfredi, Luca Marola, Alessandro Massari, Massimiliano Melley, Federica Oneda, Chiara Squarcione e Federica Valcauda.