Sciopero della fame contro l’indegna onorificenza conferita a Peskov, portavoce di Putin – Domani conferenza stampa nell’anniversario dell’uccisione di Andrea Tamburi e Boris Nemtsov

Domani, martedì 27 febbraio 2024 alle ore 12:30, in Piazza Castello a Torino di fronte agli uffici della Prefettura si terrà una conferenza stampa per annunciare l’inizio di uno sciopero della fame degli esponenti radicali Igor Boni e Silvja Manzi, per chiedere al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di avviare immediatamente la procedura di revoca prevista dall’art. 5 della Legge 3 marzo 1951, n. 178 delle onorificenze conferite in questi ultimi anni a gerarchi russi, amici del regime del Cremlino, a cominciare da Dmitry Peskov, il portavoce del criminale di guerra Vladimir Putin, che è dal 2017 “Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.
Durante la conferenza stampa, alla quale interverrà anche il radicale storico Giulio Manfredi, verrà presentato l’appello rivolto a tutti i parlamentari e i cittadini per conquistare il dialogo con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la necessaria e urgente revoca.

La scelta della data per il lancio della iniziativa non è casuale: Il 27 febbraio 1994, esattamente 30 anni fa, Andrea Tamburi, storico militante e dirigente del Partito Radicale, venne trovato senza vita a Mosca; stava lottando per aprire spazi di libertà in Russia. Sulla sua morte il Cremlino non ha mai voluto fare luce. Il 27 febbraio 2015, esattamente 9 anni fa, uno dei principali oppositori di Vladimir Putin, Boris Nemtsov, venne assassinato a Mosca a colpi d’arma da fuoco in prossimità del Cremlino.

Dmitry Peskov dal 2017 è stato insignito “Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”, l’onorificenza italiana più prestigiosa destinata a “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”.

Foto tratta da Radio Radicale