Rappresentanti istituzioni non illudano cittadini detenuti ma lavorino sotto traccia per incardinare un provvedimento di amnistia e indulto.
Europa Radicale ha aderito all’appello promosso da “Ristretti Orizzonti” e da tantissime organizzazioni della società civile (https://ristretti.org/giubileo-dei-detenuti-chiediamo-clemenza-e-umanita-nelle-carceri-italiane): “… i promotori dell’appello si rivolgono al Parlamento perché approvi un provvedimento di clemenza che permetta la riduzione immediata del numero dei reclusi, al presidente della Repubblica perché eserciti una consistente concessione di grazie come alcuni dei suoi predecessori, ai magistrati di sorveglianza affinché concedano per questo Natale tutti i giorni di permesso premio disponibili ai detenuti che già ne godono. Inoltre, si invita il ministero della Giustizia a umanizzare, come sancito dalla Costituzione e dalle convenzioni per i diritti dell’uomo, e modernizzare l’esecuzione della pena, e ad aprire il più possibile il carcere al mondo del volontariato, alle associazioni, alle cooperative, agli enti locali, alle scuole, alle università”.
Dal 12 al 14 dicembre si svolgerà in Vaticano il “Giubileo dei detenuti”, che venne indetto da Papa Francesco con queste parole: “Propongo ai Governi che nell’Anno del Giubileo si assumano iniziative che restituiscano speranza; forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società; percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda un concreto impegno nell’osservanza delle leggi”. Nulla è stato fatto nell’anno che volge al termine, che ha visto 74 suicidi di persone detenute (oltre a due suicidi di agenti di polizia penitenziaria e due di operatori sociali) e 47 decessi le cui cause sono ancora da accertare.
Igor Boni e Federica Valcauda (Europa Radicale): “Chi riveste incarichi di governo o, comunque, di suprema rappresentanza dello Stato non può e non deve illudere i cittadini detenuti, prefigurando pubblicamente la possibilità di provvedimenti di clemenza nell’immediato futuro. Chi riveste incarichi di governo o, comunque, di suprema rappresentanza dello Stato deve lavorare sotto traccia per creare le condizioni politiche affinché vi sia il provvedimento di clemenza. Solo se e solo dopo la creazione di tali condizioni si può e si deve esprimersi pubblicamente. Non è francamente accettabile illudere i cittadini detenuti, aumentando il loro senso di frustrazione, che, a sua volta, in contesti già drammaticamente precari e invivibili come sono quelli della maggioranza delle carceri italiane, alimenta solamente propositi distruttivi e autodistruttivi.
Nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiamato con forza la responsabilità dello Stato rispetto alla condizione detentiva, affermando che “le carceri sono parte essenziale della Repubblica e non un mondo separato da cui distogliere lo sguardo” e ricordando che “la dignità delle persone non si sospende mai, neppure quando si varca la soglia di un istituto di pena”. Mattarella ha rivolto un appello chiaro alle istituzioni perché affrontino il sovraffollamento, la carenza di personale e le condizioni di vita indegne, definendole “un’emergenza umanitaria che chiama tutti alla responsabilità”.
Infine, rilanciamo l’appello di Europa Radicale affinché il servizio pubblico radiotelevisivo assicuri in prima serata spazi di approfondimento sullo stato delle cose nelle carceri italiane, appello che ha ricevuto anche l’apprezzamento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: https://europaradicale.eu/appello-alla-rai-per-speciale-carceri-in-prima-serata”.
