“Siamo stati gli unici a fare della questione siriana una priorità. Ora Nordio emani il Codice dei crimini internazionali!”
Dichiarazione di Igor Boni e Giulio Manfredi (Europa Radicale):Dal 2012 al 2023 le iniziative radicali, gran parte delle quali partite da Torino con l’Associazione radicale Adelaide Aglietta, hanno tentato in ogni modo di portare la questione della “guerra ai civili” in Siria da parte di Assad e Putin al centro del dibattito politico.Oggi Assad ha abbandonato il Paese ma possiamo dire senza dubbio che lo fa con 10 anni di ritardo, grazie alla connivenza e l’indifferenza internazionale.Con gli esuli siriani abbiamo chiesto e ottenuto udienza a Sindaci e rappresentanti istituzionali, dal 2012 abbiamo lanciato la campagna “Assad all’Aja” ottenendo dal Governo Letta-Bonino l’approvazione a questa linea che aveva tuttavia l’esigenza di passare dal Consiglio di sicurezza dell’ONU, dato che la Siria non fa parte degli Stati che hanno riconosciuto la Corte Penale Internazionale. Un passaggio più volte fermato dal diritto di veto della Russia dell’altro criminale di guerra Vladimir Putin. Su questo abbiamo raccolto molte migliaia di firme per strada e on-line. Abbiamo chiesto e ottenuto, grazie innanzitutto a Marco Perduca e a una sua interpellanza a Mario Monti di 12 anni fa, la revoca dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce decorato di gran Cordone dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, attribuita al dittatore siriano Bashar al-Assad l’11 marzo 2010.
Nel 2013, nemmeno di fronte alla evidenza di utilizzo di armi chimiche da parte del regime siriano siamo riusciti a superare l’indifferenza politica internazionale. Con Silvja Manzi nel Comitato diritti umani della Regione Piemonte abbiamo promosso iniziative coinvolgendo maggioranza e opposizione fino ad ottenere l’approvazione di una mozione regionale per l’incriminazione di Assad. E grazie all’On. Pierpaolo Vargiu, è stata approvata la nostra mozione in Parlamento che chiedeva l’intervento delle Nazioni Unite nel conflitto siriano e l’impegno del Governo in tal senso.
Nel 2018 ribadendo la necessità dell’intervento della CPI abbiamo manifestato per un 25 aprile anche per la Siria durante le celebrazioni della nostra festa di liberazione, portando le bandiere siriane.Dal 2018 al 2023, innumerevoli volte, siamo tornati a organizzare iniziative, convegni, manifestazioni, volte ad aprire una finestra di luce su un conflitto che ha portato a milioni di esuli e molte centinaia di migliaia di morti civili, bombardati dalla coppia di criminali Assad e Putin.Intanto 
L’Italia continua a dormire; per questo chiediamo al Ministro Nordio l’emanazione, come promesso, del codice dei crimini internazionali che consentirebbe denunce contro il regime da parte di esuli e vittime.
Oggi con la fuga di Assad si apre una possibilità, ma senza un intervento internazionale immaginare in Siria una normalizzazione è pura illusione”.