La delegazione di Europa Radicale, guidata da Chiara Squarcione e Federica Valcauda, è arrivata a Budapest. La marcia del Budapest Pride si terrà nel pomeriggio di sabato 28 giugno, ma già da oggi siamo presenti alla Conferenza Internazionale sui Diritti Umani organizzata dal Budapest Pride.

“La conferenza è stata aperta da Michael O’Flaherty, Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, che ha ribadito quanto sosteniamo da mesi: la legge ungherese viola i diritti umani e il diritto europeo, in particolare per quanto riguarda la libertà di manifestazione, di associazione e di espressione”, dichiarano Chiara Squarcione e Federica Valcauda.

Durante la giornata, Zsolt Szekeres, avvocato ungherese del Comitato di Helsinki, ha sottolineato l’importanza di manifestare nonostante i rischi, ricordando che il passo successivo sarà impugnare eventuali sanzioni inflitte ai manifestanti. Máté Szabó, direttore dei programmi dell’Unione per le Libertà Civili Ungheresi, ha evidenziato che – anche da un punto di vista legale – il compito della polizia e del governo è quello di tutelare i cittadini.

“Polizia e governo saranno osservati speciali durante la parata di sabato 28 giugno, e la prima osservazione arriverà proprio dall’Unione Europea, oggi giunta all’ottava audizione sul caso ungherese nell’ambito della possibile attivazione dell’articolo 7 del Trattato sull’Unione Europea. Se attivato, questo articolo prevede la sospensione di alcuni diritti di uno Stato membro, incluso il diritto di voto in seno al Consiglio dell’Unione Europea.

Esiste però un problema: l’attivazione richiede l’unanimità degli Stati membri. È anche per questo che abbiamo lanciato un appello a Giorgia Meloni, affinché condanni pubblicamente, nelle sedi europee, la legge Orbán”, concludono Squarcione e Valcauda.