Europa Radicale esprime sconcerto per l’ennesima operazione repressiva contro i cannabis shop nel biellese, in Piemonte. Ancora una volta lo Stato sceglie la strada sbagliata: colpire attività commerciali visibili, tassabili e controllabili, rafforzando così il mercato criminale.
“La repressione della cannabis, e oggi perfino della cosiddetta “cannabis light”, non tutela i giovani, non riduce i consumi, non aumenta la sicurezza. Produce solo un risultato certo: restituire alle mafie il monopolio del mercato. È una legge economica prima ancora che politica. Chi oggi indaga o manda in carcere persone per prodotti a bassissimo contenuto di THC contribuisce ad affollare tribunali e carceri, già al collasso, senza alcun beneficio sociale. È l’ennesima prova del fallimento del proibizionismo penale” commenta Federica Valcauda, tesoriera di Europa Radicale.
I dati internazionali lo dimostrano. In Canada, dove la cannabis è stata legalizzata e regolata dallo Stato, il consumo tra i giovani non è aumentato e, in alcune fasce, è diminuito, mentre il mercato illegale è stato fortemente ridimensionato. La differenza è semplice: controllo pubblico, informazione, prevenzione. Non manette.
“Continuare sulla strada repressiva significa perseverare nell’ipocrisia: proclamare la difesa dei giovani mentre si alimentano le economie criminali e si usa il codice penale come clava ideologica.Lo ribadiamo: quando lo Stato proibisce ciò che potrebbe regolare, il primo a vincere è il mafioso. E il primo a perdere è lo Stato di diritto” conclude Valcauda.
Europa Radicale continuerà a battersi per la legalizzazione e regolazione della cannabis, per sottrarre mercato alle mafie, tutelare davvero i giovani e restituire razionalità e legalità a una politica drogata dal proibizionismo.
