Europa Radicale esprime profonda preoccupazione per le nuove rivelazioni della BBC sull’utilizzo, durante le proteste pro-UE in Georgia (novembre–dicembre 2024), di un agente chimico risalente alla Prima guerra mondiale – la camite – miscelato ai getti degli idranti impiegati dalla polizia georgiana contro i manifestanti.
«Un anno fa avevamo già denunciato l’impiego, da parte delle forze di sicurezza georgiane, di gas lacrimogeni a lungo raggio GL202 prodotti dalla Condor, azienda brasiliana leader nella fabbricazione di armi e dispositivi antisommossa. Allora avevamo sottolineato come la crescente militarizzazione degli strumenti di controllo delle piazze rappresentasse un grave rischio per l’incolumità dei cittadini e per lo Stato di diritto. Le nuove evidenze giornalistiche confermano che la situazione è addirittura peggiore di quanto inizialmente denunciato» afferma Chiara Squarcione, di Europa Radicale.
Secondo l’inchiesta della BBC, la camite avrebbe provocato ustioni persistenti, difficoltà respiratorie, tosse, vomito e varia sintomatologia a carico dell’apparato cardiovascolare nei manifestanti colpiti dagli idranti a Tbilisi. Le testimonianze raccolte rivelano sintomi durati oltre 30 giorni in quasi metà dei 350 cittadini che hanno risposto al questionario medico condotto dal dottor Konstantine Chakhunashvili, autore di uno studio in corso di pubblicazione su Toxicology Reports.
Ancora più grave è la conferma fornita da alti funzionari della polizia antisommossa georgiana, secondo cui lo stesso composto era stato testato già nel 2009 e ritenuto pericoloso, ma nondimeno caricato sugli idranti almeno fino al 2022 e impiegato anche nelle proteste del 2024.
«Le autorità georgiane hanno respinto le accuse definendole “assurde”, senza però fornire alcuna informazione trasparente sulla composizione dei materiali impiegati. Chiediamo un’indagine internazionale indipendente, con il coinvolgimento dell’ONU e delle organizzazioni competenti in materia di armi chimiche e di crowd-control. La Georgia ha nel proprio ordinamento l’obiettivo dell’adesione all’Unione Europea: l’utilizzo di agenti chimici opachi e potenzialmente vietati contro cittadini pacifici è incompatibile con i valori fondamentali dell’UE, con la democrazia liberale e con gli standard internazionali sui diritti umani» dichiarano Igor Boni e Federica Valcauda, Presidente e Tesoriera di Europa Radicale.
Europa Radicale chiede inoltre al Governo italiano e all’Ambasciata d’Italia a Tbilisi di assumere una posizione chiara e pubblica, condannando in modo inequivocabile l’uso di agenti chimici contro la popolazione civile e sostenendo l’avvio di una verifica internazionale. L’Italia, Paese fondatore dell’Unione Europea e parte attiva nelle convenzioni multilaterali sul controllo degli armamenti, ha la responsabilità di contribuire alla tutela dei diritti fondamentali e alla trasparenza in un Paese che aspira a entrare nella famiglia europea.
