Il primo congresso di Europa Radicale, svoltosi a Roma presso Roma Eventi Piazza di Spagna  ha eletto alla presidenza Igor Boni e alla tesoreria Federica Valcauda.
Nel consiglio direttivo dell’associazione sono stati eletti: Andrea Andreoli, Laura Botti, , Francesco Franco, Norberto Guerriero, Alessandro Massari, Emilia Rossi, Marco Setaccioli, Lorenzo Strik Lievers e Marco Taradash.

L’associazione, che nell’anno passato ha manifestato a sostegno della libertà e della democrazia, e fatto iniziative politiche a Tbilisi, Kyiv, Budapest, Berlino e Tel Aviv; così come a Milano, Roma, Torino e altrove, rilancia l’azione corsara con nuovi ambiziosi obiettivi.

Proseguire le azioni politiche transnazionali:
– diffondere il dossier La peste putiniana per denunciare la propaganda putiniana in Italia.
– Promuovere una iniziativa pubblica a sostegno dell’Ucraina in una città del paese giornalmente bombardata dai russi in occasione del quarto anniversario dell’invasione
– sostenere l’opposizione georgiana anche diffondendo il dossier sui prigionieri politici incarcerati dal regime fascista di Sogno Georgiano.
– proseguire l’opposizione alla legge anti-pride dell’Ungheria, sostenendo la comunità LGBTQ+ e chiedendo una procedura d’infrazione a livello europeo.
A livello nazionale Europa radicale, nel solco di 50 anni di storia politica e di lotta per la giustizia giusta, sostiene il SI al referendum sulla separazione delle carriere dei magistrati, insieme all’Unione delle Camere Penali.
Lavora per scorporare le due coalizioni italiane che contengono al loro interno forze politiche nei fatti complici del criminale di guerra Vladimir Putin.
Sulla vicenda tragica israelo-palesrinese, si propone di organizzare a Milano una manifestazione pubblica che dia forza alla proposta Offensiva di pace, con le bandiere di Israele e Palestina, per affermare la via della laicità e della democrazia, del reciproco riconoscimento, della marginalizzazione dei terroristi di Hamas e del fondamentalismo del governo di Israele.

L’associazione propone di aprire una riflessione collettiva sull’attualità e il futuro della nonviolenza come strumento concreto di lotta.