Europa Radicale ha presentato nello spazio di “Europa Experience – David Sassoli” in Piazza Venezia, il Dossier “I prigionieri politici in Georgia: un affronto allo Stato di diritto” (un documento che ricostruisce la più grave regressione democratica del Paese dal 1991), insieme a esponenti politici e membri della società civile.

In Georgia oltre cento persone risultano detenute per motivi politici, tra cui la giornalista Mzia Amaghlobeli, simbolo della libertà di stampa e vincitrice del Premio Sakharov 2025. Arresti arbitrari, processi iniqui, violenze di piazza e un uso politico del sistema giudiziario confermano un progetto autoritario che tenta di riportare la Georgia nell’orbita russa e di soffocarne la vocazione europea.

“I prigionieri politici sono il termometro della democrazia, quando compaiono significa che il potere si fa brutale” – afferma Federica Valcauda (tesoriera di Europa Radicale) – “e ciò che accade oggi in Georgia mette a rischio i principi fondativi dell’Europa stessa”. Igor Boni (Coordinatore di Europa Radicale) sottolinea che “questi prigionieri rappresentano la frontiera tra democrazia e autoritarismo: la loro liberazione deve diventare una priorità politica per l’Unione Europea e per il governo italiano”. Per Chiara Squarcione (Consiglio Direttivo di Europa Radicale) “non bastano più osservatori o dichiarazioni generiche: occorrono atti concreti, sostegno ai ricorsi alla Corte di Strasburgo e pressioni diplomatiche affinché cessino gli abusi”.

In collegamento da Bruxelles la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno fa una promessa: “Oggi ci riunisce una scelta, che è quella di difendere l’Europa anche dove qualcuno vorrebbe farla arretrare. La lotta della Georgia ci riguarda perché parla della libertà, dei diritti delle persone e della democrazia. La Georgia vuole decidere del proprio destino, e lo ha fatto comprendere con una marea di giovani in piazza: l’Unione europea non sarà mai una porta chiusa per la Georgia!”

In diretta da Bruxelles anche il senatore di Azione Marco Lombardo, che si è speso in questi mesi per la causa georgiana, presentando anche un’interrogazione all’Italia rispetto al caso del giornalista Giacomo Ferrara, fermato all’aeroporto di Tbilisi in occasione delle elezioni amministrative del 4 ottobre scorso.

All’incontro sono intervenuti numerosi ospiti italiani e internazionali: l’artista e attivista georgiano in Europa Luca Chikovani; la rappresentante della Piattaforma della diaspora “Eartoba” Ekaterine Kacharava; la ricercatrice IAI Nona Mikhelidze; il senatore Ivan Scalfarotto (IV); il senatore Filippo Sensi (PD); il giornalista Giacomo Ferrara. Abbiamo potuto ascoltare anche l’avvocato e leader del partito politico georgiano CHVEN Mikheil Ramishvili, attualmente in Italia con lo status di rifugiato politico.

La Georgia non è lontana da noi”, ribadiscono gli organizzatori di Europa Radicale. “È una Paese che non vuole rinunciare alla sua aspirazione europea e che oggi chiede aiuto per non essere trascinato nuovamente nell’orbita del modello autoritario putiniano. Restare in silenzio significherebbe accettare una sconfitta dei valori europei”.