Oggetto: “Speciale carceri” un approfondimento e confronto pubblico sulla drammatica situazione delle carceri italiane in prima serata
Egregia Presidente, Egregi Direttori, Egregia Presidente della Commissione di Vigilanza,
scriviamo questa lettera aperta per chiedervi di dedicare almeno una serata nel momento di massimo ascolto alla drammatica situazione nelle quali versano le carceri italiane. Lo chiediamo a voi, lo chiediamo alla RAI per il servizio pubblico che dovrebbe svolgere. Cosa accade, infatti, nei luoghi che dovrebbero essere tutelati dallo Stato: i suicidi delle persone detenute, come anche degli agenti penitenziari, hanno superato numeri da record; il sovraffollamento sempre più fuori norma; la scarsità di risorse e di personale; la fatiscenza della quasi totalità delle strutture, che vanno letteralmente a pezzi e che dovrebbero essere profondamente ristrutturate quando non dismesse; sono, queste, tutte evidenze incontrovertibili che ci mostrano come l’intero sistema sia nei fatti al collasso.
Un confronto pubblico, aperto, con le voci dei detenuti, degli agenti di polizia penitenziaria, degli educatori, del personale sanitario, di coloro che in carcere vivono o sopravvivono, tra chi ha opinioni diverse sul sistema carcerario, è quanto mai necessario per consentire ai cittadini italiani di poter toccare con mano una realtà che nella maggior parte dei casi è completamente sconosciuta.
Cosa intende fare la politica per affrontare le violazioni di diritti umani che ogni giorno si verificano nelle nostre strutture detentive? Quali provvedimenti occorre mettere in campo per porre un argine alla macabra conta dei morti in carcere?
Le opinioni sono diverse ma, da Radicali, crediamo che il confronto sia necessario a una democrazia responsabile per giungere a delle scelte e per progettare riforme capaci di consentire al nostro Paese di cessare l’attuale costante violazione delle proprie leggi, della Costituzione.
Uno SPECIALE CARCERI in prima serata aprirebbe un dibattito serio, dati alla mano, su cosa accade dietro le sbarre. Sbarre che devono aprirsi allo sguardo e che non possono essere tappeti sotto i quali nascondere la polvere della nostra società e delle nostre coscienze.
I primi firmatari in ordine alfabetico:
Igor Boni, Lorenzo Cabulliese, Gabriele Casanova, Claudio Catalano, Daniele Degiorgis, Laura Di Napoli, Alessandro Franco, Oreste Gallo, Marco Giordani, Cleo Guarna, Massimiliano Iervolino, Giulio Manfredi, Silvja Manzi, Andrea Maori, Massimiliano Melley, Francesco Nocco, Federica Oneda, Giovanni Oteri, Carmelo Palma, Beatrice Pizzini, Dino Guido Rinoldi, Gabriele Sorba, Chiara Squarcione, Raffaella Stacciarini, Lorenzo Strik Lievers, Marco Taradash, Zanobi Tosi, Fiammetta Trisi, Federica Valcauda, Jacopo Vasini, Marco Vincenzi.