CPI/Boni e Manfredi (esponenti radicali): “Incredibile che Procuratore Khan chieda incriminazione di Netanyahu e non di Putin. Pregiudizio antisraeliano o filorusso?”
Igor Boni e Giulio Manfredi (radicali):
«Ammesso e non concesso che la richiesta di incriminazione del procuratore capo della Corte penale internazionale (ICC), Karim Khan, nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, sia fondata giuridicamente, riteniamo francamente incredibile che le fattispecie penali di “crimini di guerra” e “crimini contro l’umanità”, contestate ai due esponenti del governo israeliano, non siano state ancora applicate a Vladimir Putin e alla catena di comando militare russa, dopo oltre 800 giorni di attacchi indiscriminati ai civili ucraini, che sono l’unico obiettivo del regime di Mosca.
Ricordiamo che l’incriminazione finora avanzata nei confronti di Putin risale al 17 marzo 2023; Putin è stato ritenuto “responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione e di trasferimento illegale di popolazione dalle aree occupate dell’Ucraina alla Federazione Russa, a danno dei bambini ucraini“. Ma se si vanno a leggere gli articoli 7 e 8 dello Statuto della Corte Penale Internazionale (gli stessi richiamati dal procuratore Khan nei confronti di Netanyahu e Gallant) si possono facilmente enucleare almeno una trentina di fattispecie criminali che sono state praticate dalle forze di occupazione russe (sia militari regolari sia mercenari, anche se ricordiamo che il “Gruppo Wagner” è stato integrato nell’esercito russo dall’estate 2023) contro i civili ucraini, a partire almeno dal 24 febbraio 2022 (in realtà l’Ucraina, che non ha ancora sottoscritto lo Statuto della CPI, ha autorizzato la stessa a indagare sui crimini russi commessi in Ucraina a partire dal novembre 2013). E migliaia di tali crimini sono stati ampiamente documentati tramite foto e video dalle autorità ucraine, che hanno altresì raccolto migliaia di deposizioni di testimoni oculari.
Il fatto che il procuratore Khan non abbia applicato a Putin e agli altri membri della sua banda criminale lo stesso trattamento penale applicato a Netanyahu è frutto di un pregiudizio antisraeliano, di un pregiudizio filorusso o, più semplicemente, di realpolitik?»