Europa Radicale: Sondaggio Ghisleri: l’effetto dell’abbandono del servizio pubblico alla propaganda filo-Putin. Intanto in Italia dilaga la “peste putiniana” — Piantedosi e Crosetto, nulla da dichiarare?

Ieri su “La Stampa” Alessandra Ghisleri, presentando il sondaggio Only Numbers — dal quale risulta che il 41,9% degli intervistati vorrebbe che l’Ucraina consegnasse a Putin tutto il Donbass pur di porre fine al conflitto — scrive testualmente:

“Gli italiani appaiono sempre più stanchi della guerra e confidano che Zelensky chiuda l’accordo con Putin anche a costo di dover cedere parte dei territori occupati.”

“Non ci si sorprende più di nulla, ma noi continuiamo a ritenere sorprendente che si scelga di mettere l’accento sulla “stanchezza” degli italiani, che — ci pare — non stanno combattendo alcuna guerra, e non si spenda invece una parola sulla stanchezza degli ucraini, che pure esiste, dopo tre anni e mezzo di aggressione russa (e dopo undici anni e mezzo dalla perdita della Crimea e di parte del Donbas)”, dichiarano Igor Boni e Federica Valcauda di Europa Radicale.
Una stanchezza che tuttavia non li porta a dire “Diamo il Donbass a Putin”, ben sapendo che a Putin il Donbass non basterebbe, ma gli servirebbe soltanto come punto di partenza per un nuovo attacco finalizzato alla conquista di Kyiv e dell’intera Ucraina.


“Esattamente come accadde nel 1938, quando, dopo la cosiddetta Conferenza della Pace di Monaco, Hitler ottenne i Sudeti senza sparare un colpo per poi occupare, pochi mesi dopo, l’intera Cecoslovacchia. Non siamo invece sorpresi dai risultati del sondaggio. Dopo aver appaltato per tre anni e mezzo il servizio pubblico radiotelevisivo ai vari Travaglio, Orsini, Basile e ai loro epigoni, il risultato non poteva essere che questo.
Nel frattempo, in decine di località italiane, continua a prosperare la “peste putiniana”, con eventi pubblici in cui vengono diffusi materiali di RT (ex Russia Today), la cui diffusione è espressamente vietata in tutta l’Unione Europea dal Regolamento (UE) n. 350/2022″ aggiungono Boni e Valcauda.

I prossimi eventi filoputiniani — siamo ormai arrivati a quota 165 (ma il numero reale è certamente più alto) — si terranno a Grottammare (AP) e a Pisa.
Abbiamo inviato anche questa volta PEC ai rispettivi Prefetti, Questori e Sindaci, chiedendo di intervenire per far rispettare il Regolamento europeo, che è direttamente vincolante e applicabile in tutti gli Stati membri.

Abbiamo inoltre rinnovato al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, la richiesta di diramare una circolare a tutti i Prefetti per garantire il puntuale e rigoroso rispetto del Regolamento.
Al ministro della Difesa, Guido Crosetto, chiediamo nuovamente:

“Premesso che condividiamo la sua valutazione secondo cui in Italia la Russia combatte da tempo una guerra ibrida, quali misure concrete intende proporre alla presidente Meloni e ai colleghi di governo per contrastare — e possibilmente debellare — la “peste putiniana”?”