Igor Boni e​ Beatrice Pizzini (Europa Radicale):

​”Avevamo già contestato a suo tempo i criteri di riparto del “Fondo Vita Nascente” (a tutti i richiedenti la stessa cifra, senza valutare i differenti progetti; ad alcuni richiedenti un contributo maggiore di quello richiesto) ma qui siamo su un altro livello, assolutamente ingiusto e ingiustificabile.​

Serve un cambio di paradigma nelle politiche sociali regionali: abbandonare l’illusione della neutralità tecnologica e costruire criteri trasparenti e giusti, che mettano al centro le persone e non le infrastrutture digitali. Succede così di rado che ci tocca segnalarlo​: sottoscriviamo la dichiarazione pubblica del​ capogruppo leghista in Consiglio Regionale, Fabrizio Ricca: “In Regione Piemonte i click day sono finiti. Se è vero che lavoriamo per migliorare sempre, allora ammettiamo che questa procedura è stata fallimentare, perché non ha dato la possibilità a chi ha davvero bisogno di ricevere gli aiuti.”​

Il “click day” tanto decantato dall’assessore ​Maurizio Marrone ha favorito chi aveva una banda di Internet più potente ​e così ​è riuscito a collegarsi più velocemente, come ha dichiarato ieri il CSI.​ Cosa c’entra con gli “Obiettivi” del “Bando Vesta” che compaiono sul sito della Regione Piemonte: “Migliorare l’accesso paritario e tempestivo a servizi di qualità.. prestando particolare attenzione a minori e ai gruppi svantaggiati…”?​ Tutto questo assume il sapore di una presa in giro.

​Come Europa Radicale, continueremo a denunciare ogni discriminazione mascherata da efficienza​. Infine francamente non capiamo la minaccia di querele fatta da Marrone quando le critiche di tutti al suo bando sono prettamente politiche, dirette a lui e non certamente agli uffici regionali”.