“La peste putiniana: la mappa d’Italia dei nuovi untori”. Sintesi conferenza stampa di Europa Radicale tenutasi oggi a Torino.
Questa mattina, a Torino, nella sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del documento La peste putiniana. La mappa d’Italia dei nuovi untori, predisposto da Laura Botti di Europa Radicale.
Dopo una breve introduzione di Giovanni Oteri (coordinatore dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta), ha preso la parola Laura Botti (militante di Udine di Europa Radicale):
«Il 9 maggio scorso (Festa dell’Europa, anche in Ucraina) sono andata a Kyiv con gli amici e compagni di Europa Radicale. Agli ucraini che ho incontrato ho rivolto sempre la stessa domanda “Che cosa possiamo fare per voi, vivendo in Italia?” e ho ottenuto sempre la stessa risposta “Lottate contro la propaganda russa!”. Allora, tornata in Italia, ho raccolto subito l’invito di Giulio Manfredi di inserire su una cartina d’Italia tutti gli eventi dei filoputiniani che riuscivo a trovare. È stato un lavoro faticoso ma fruttuoso: sono riuscita a documentare la bellezza (si fa per dire) di 139 eventi nell’arco di un anno (fino al 30/06/2025), cioè 139 violazioni del Regolamento Europeo 2022/350 del 1° marzo 2022, che vieta espressamente la diffusione di programmi e prodotti dei media russi “Russia Today” e “Sputnik” in tutto il territorio dell’Unione Europea. Solo grazie all’intervento di Europa Radicale (coadiuvata dalle comunità ucraine), solo 16 eventi sono stati annullati e 6 eventi sono stati modificati o riprogrammati. Tutti gli eventi sono stati eterodiretti da Mosca grazie al lavoro dei due attivisti Vincenzo Lorusso e Andrea Lucidi collaboratori di “International Reporters” notoriamente legato al Cremlino.»
È poi intervenuto Giulio Manfredi (militante storico radicale, promotore di Europa Radicale):
«L’idea di intitolare il lavoro di Laura Botti “La peste putiniana” mi è venuta ripensando a Marco Pannella e alla sua “La peste italiana” (disponibile sul web) e alla sua costante evocazione di Camus, del suo topo che preannuncia la peste. Ebbene, noi radicali piemontesi abbiamo avuto il privilegio di assistere alle prime avvisaglie della peste putiniana: nel 2014, a Torino, la creazione del consolato farlocco della sedicente “Repubblica Popolare di Donetsk”, a cura dell’allora consigliere regionale di Fratelli d’Italia (oggi Assessore regionale al Welfare) Maurizio Marrone; nel 2015, il varo dell’“Associazione culturale Piemonte Russia”, con i buoni uffici del Consiglio regionale del Piemonte; nel 2017, Maurizio Marrone a Lugansk, nel Donbas occupato dalle milizie filorusse; Fabrizio Comba (coordinatore regionale Fratelli d’Italia) per ben 19 anni console onorario della Belarus a Torino, senza proferire una sola parola di denuncia del regime dittatoriale di Lukashenko. Con queste premesse, come stupirsi che Torino sia stata la città con più eventi filoputiniani e che poi la peste sia dilagata a Sandigliano (BI), Gaglianico (BI), Alessandria, Serravalle Scrivia (AL), Tortona (AL)?! La mappa di Laura è un work in progress: ora anche gli amici di Putin sono andati in vacanza ma non dubitiamo che a settembre ricominceranno i finanziamenti di Mosca e lo spuntare di eventi “culturali” in tutta Italia, sulla scia del “No al riarmo europeo”. Invitiamo i cittadini a segnalarci tali eventi scrivendo a: europaradicale@gmail.com e a protestare scrivendo alle autorità locali.»
Ha poi preso la parola Igor Boni (coordinatore Europa Radicale):
«Noi radicali, a Torino e in tutta Italia, lottiamo per la causa ucraina (che è la causa dell’Unione Europea) da oltre dieci anni. Il problema è che, come dimostra la mappa di Laura, siamo chiaramente inadeguati. Occorre un forte impegno del Governo centrale per: ingenti finanziamenti per contrastare sui media e sui social la “guerra ibrida” o, se volete, la peste putiniana; circolare del Ministro dell’Interno a tutti i Prefetti affinché facciano rispettare il Regolamento Europeo che vieta tout court la propaganda made in Mosca; contrastare i propagandisti russi ospitati ogni sera in TV. Occorre, in definitiva, che si inneschi, moltiplicato per cento e protratto nel tempo, quello che è successo pochi giorni fa sul “caso Gergev”: noi di Europa Radicale siamo stati la miccia che ha scatenato la reazione di tantissime persone, personalità, associazioni… e Gergiev è rimasto a Mosca! Il documento redatto da Laura Botti è unico, deve essere conosciuto.»
Ha chiuso la conferenza stampa Silvja Manzi (Direttivo Europa Radicale):
«È fondamentale contestare colpo su colpo la propaganda filorussa, sapendo che si è perso molto tempo e che l’Italia, nel frattempo, è divenuta il ventre molle dell’Europa. Occorre che i sindaci delle città intervengano per proibire le affissioni illegali di manifesti filorussi; occorre che il servizio pubblico radiotelevisivo trasmetta in prima serata docufilm come “20 Days in Mariupol” (Premio Oscar 20024), per informare finalmente i cittadini italiani che la città ucraina di Mariupol non è stata “liberata” dagli uomini di Putin ma è stata rasa al suolo dai russi, come Grozny, come Aleppo. Occorre continuare a contestare a Matteo Salvini l’“accordo di collaborazione” da lui stipulato nel 2017 a Mosca con il partito di Putin, accordo ancora vigente (basta considerare le dichiarazioni recenti del vicesegretario leghista Vannacci “Putin è meglio di Zelensky”); occorre continuare a richiedere al governo di revocare le onorificenze della Repubblica concesse dal 2014 alle personalità legate a Putin, tra cui il suo portavoce Peskov.»
Il Dossier La Peste Putiniana. La mappa d’Italia dei nuovi untori