“De Luca, oggi ha un’ultima occasione per non perdere la faccia e non farvi arruolare fra i generali della propaganda di Putin in Europa. Guardate che cosa è successo ieri al Bolscioi prima che il vostro messaggero di pace Gergiev salisse sul palco.
Lo riferisce oggi Maria Pevchikh:
“Valery Gergiev ha vissuto una serata importante ieri al Bolshoi. Il teatro ha presentato in anteprima una nuova produzione dell’opera Semyon Kotko di Prokofiev, con Gergiev come direttore musicale e direttore d’orchestra.
Appare una foto sul palcoscenico. Sopra gli artisti, proiettato su un maxischermo, si legge:
“Nel febbraio 2022, l’esercito russo è venuto in aiuto del popolo del Donbas, che da otto anni lottava per la propria vita e libertà. A seguito di un referendum nazionale, la regione di Luhansk è tornata a far parte della Russia per sempre”.
L’opera come arma di propaganda. Il messaggio di Putin è forte e chiaro” dicono Marco Taradash, Silvja Manzi, Igor Boni e Federica Valcauda di Europa Radicale.
“Seriamente, avete ancora qualche dubbio su Valery Gergiev?
La sua arte è davvero separata dalla politica?
È davvero quest’uomo che dovrebbe esibirsi la prossima settimana in Italia a un festival finanziato dall’UE?” concludono.