19 maggio 2025
Oggi ricorre il decimo giorno di sciopero della fame per Laura Di Napoli, Coordinatrice dell’Associazione Tonino Pascali – Sardegna Radicale, e Chiara Squarcione, Membro del Consiglio Direttivo di Europa Radicale e della Giunta dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta di Torino.
La loro azione nonviolenta si inserisce nell’ambito dell’iniziativa promossa da Nessuno tocchi Caino, per sollecitare una risposta urgente al dramma del sovraffollamento carcerario, e per sostenere la proposta di legge Giachetti, che rappresenta una riforma strutturale e necessaria del sistema penitenziario.
La proposta prevede l’ampliamento delle misure alternative alla detenzione, il riconoscimento pieno del diritto alla salute delle persone detenute, e il rilancio della funzione rieducativa e costituzionale della pena.
Chiara Squarcione sottolinea: “La politica deve avere il coraggio di affrontare con lucidità e responsabilità la questione carceraria. Non si può più rimandare una riforma che riguarda la tenuta democratica del Paese e la credibilità delle istituzioni. Chiediamo l’estensione delle misure alternative alla detenzione, investimenti concreti nella salute e nella funzione rieducativa della pena, e la revoca immediata di normative che aggravano il sovraffollamento e violano principi costituzionali.”
“Chiedo a Regione Sardegna di impugnare il DL Sicurezza davanti alla Consulta – dichiara Laura Di Napoli – perché peggiora le condizioni disumane delle carceri, aumentando sovraffollamento e degrado, ostacola la filiera legale della canapa, svuota l’autonomia delle Regioni, restringe libertà fondamentali, alimenta divisioni e paure.”
Lo sciopero è accompagnato dalla richiesta che venga rispettato l’impegno assunto dall’On. Ignazio La Russa, che ha promesso di incontrare questa settimana l’On. Roberto Giachetti, promotore della proposta di riforma. Un incontro che può rappresentare un primo, concreto passo verso un cambiamento non più rimandabile.
Oltre alla questione carceraria, l’iniziativa denuncia anche gli effetti devastanti del Decreto Legge Sicurezza, che compromette diritti fondamentali, aggrava le condizioni nelle carceri e colpisce i più fragili.
Per questo motivo, Di Napoli e Squarcione chiedono alla Regione Sardegna di seguire l’esempio dell’Emilia-Romagna e di impugnare il Decreto davanti alla Corte Costituzionale.
Una richiesta che viene estesa a tutte le Regioni governate da forze politiche che hanno condannato pubblicamente il Decreto, affinché trasformino la loro posizione politica in un’azione concreta, assumendosi la responsabilità di difendere i principi costituzionali e i diritti delle persone.
Con questo sciopero della fame e con l’adesione alla campagna di Nessuno tocchi Caino, le firmatarie chiedono alle istituzioni di smettere di ignorare il grido che proviene dalle carceri italiane, e di assumere con coraggio il compito di riconnettere la giustizia con l’umanità, la sicurezza con i diritti, la legge con la Costituzione.