Giulio Manfredi e Federica Valcauda (Europa Radicale):
“Il ministro Tajani ha perso un’altra occasione per tacere. Non esiste alcuna immunità per il premier israeliano Benjamin Netanyahu; se dovesse venire in Italia dovrebbe essere arrestato e tradotto all’Aja, a disposizione della Corte Penale Internazionale (CPI), che ha emesso il 21 novembre 2024 un mandato di arresto nei confronti di Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. L’articolo 27 dello “Statuto di Roma” della Corte Penale Internazionale (ratificato dall’Italia con Legge n. 232 del 1999) è chiaro e inequivocabile:
“Art. 27 (Irrilevanza della qualifica ufficiale)
1. Il presente Statuto si applica a tutti in modo uguale senza qualsivoglia distinzione basata sulla qualifica ufficiale. In modo particolare la qualifica ufficiale di capo di Stato o di governo, di membro di un governo o di un parlamento, di rappresentante eletto o di agente di uno Stato non esonera in alcun caso una persona dalla sua responsabilità penale per quanto concerne il presente Statuto e non costituisce in quanto tale motivo di riduzione della pena.
2. Le immunità o regole di procedura speciale eventualmente inerenti alla qualifica ufficiale di una persona in forza del diritto interno o del diritto internazionale non vietano alla Corte di esercitare la sua competenza nei confronti di questa persona.”
L’articolo 89 dello Statuto di Roma impone agli Stati parte l’obbligo di cooperare pienamente con la CPI per quanto riguarda l’esecuzione dei mandati di arresto. La disposizione prevede che: su richiesta della Corte, lo Stato parte deve procedere all’arresto della persona ricercata e consegnarla alla CPI. L’Italia, in quanto Stato parte, è vincolata da questo obbligo. Il mancato adempimento costituisce una violazione degli obblighi internazionali e potrebbe esporre lo Stato italiano a responsabilità sul piano internazionale.
Naturalmente le norme citate valgono anche per Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa, nei cui confronti la CPI ha emesso un mandato di arresto il 17 marzo 2023 per il crimine di guerra di “deportazione illegale di bambini dalle aree occupate dell’Ucrain alla Federazione Russa”.
Infine, richiediamo per l’ennesima volta al ministro Nordio notizie sul Codice dei Crimini Internazionali, che l’Italia avrebbe dovuto emanare a partire dal 1° luglio 2002, quando entro’ in vigore nel nostro Paese lo “Statuto di Roma”. Il 17 marzo 2023 il Consiglio dei Ministri aveva approvato il disegno di legge per l’introduzione di un codice dei crimini internazionali, inteso ad introdurre nell’ordinamento italiano le disposizioni necessarie per assicurare che i crimini descritti nello Statuto di Roma possano essere sottoposti alla giurisdizione italiana. Chi l’ha visto?
L’immagine è tratta da: Agenzia Nova