Ieri si è svolta presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati l’audizione del Dr. Riccardo Turrini Vita, scelto come Garante nazionale detenuti dal Consiglio dei Ministri del 2 ottobre scorso (Link audizone: https://www.youtube.com/watch?v=NFy5v0CX1dA).

Igor Boni Giulio Manfredi (Europa Radicale):
“L’audizione di ieri ha confermato tutte le riserve già avanzate da noi, dal PD e dall’Unione delle Camere Penali, quando il governo rese nota la sua scelta. Ricordiamo che, ai sensi dell’articolo 7, comma 2, del Decreto-Legge 23 dicembre 2013, n. 146, il garante nazionale detenuti è scelto “tra persone, non dipendenti delle pubbliche amministrazioni, che assicurano indipendenza e competenza nelle discipline afferenti la tutela dei diritti umani, e sono nominati, previa delibera del Consiglio dei ministri, con decreto del Presidente della Repubblica, sentite le competenti commissioni parlamentari”.
Ieri, in audizione, Turrini Vita ha comunicato di avere presentato le dimissioni dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (in cui ha svolto funzioni apicali negli ultimi 22 anni) il 3 ottobre; dimissioni, peraltro, non ancora recepite dall’amministrazione. Dunque, quando il Governo lo ha scelto, il Dr. Turrini Vita era ancora “dipendente di pubblica amministrazione” e, quindi, vi è stata una patente violazione di legge.
Ma il punto cruciale è un altro ed è stato ben evidenziato, nel corso dell’audizione, dall’on. Serracchiani (PD): non è assolutamente garantita l’indipendenza del ruolo richiesta perché Turrini Vita è stato dipendente, ai massimi livelli, dell’amministrazione penitenziaria che il garante deve controllare ed, eventualmente, censurare e sanzionare per sue negligenze, mancanze o azioni contra legem.
Turrini Vita si porta dietro convinzioni che cozzano radicalmente con la funzione di garante. Molto opportunamente l’Unione delle Camere Penali ha citato l’intervento di Turrini a un convegno del 3/4 dicembre 2021 a Roma, nel quale l’allora Direttore Generale della formazione del personale del DAP rivendicò il suo essere “molto parsimonioso nel riconoscere diritti in generale ai detenuti … perché quando una situazione giuridica è avvolta dall’esercizio di un potere autoritativo, nel nostro ordinamento si parla di “interessi legittimi”…“.
Per tutto questo chiediamo al Presidente della Repubblica di non firmare il decreto di nomina del Dr. Riccardo Turrini Vita a Garante nazionale detenuti.

Link a registrazione convegno citato Unione Camere Penali (l’intervento di Turrini Vita è il penultimo): https://www.radioradicale.it/scheda/654093/riforma-penitenziaria-dove-eravamo-rimasti-lurgenza-di-un-intervento-1deg-giornata