Sono 68 i suicidi dei detenuti fino ad oggi nel nostro Paese, 7 i suicidi degli Agenti di Polizia Penitenziaria, altrettante sono le rivolte anche nelle carceri minorili come abbiamo visto in questi giorni rispetto al Beccaria di Milano. Il tutto avviene in un clima di indifferenza ed informazione da cronaca nera, mentre il tema delle carceri c’entra profondamente con le nostre istituzioni e la stabilità della nostra società.
“Oggi chiamiamo emergenza ciò che è in realtà un problema di sistema: le nostre carceri scoppiano nonostante la diminuzione dei reati, l’articolo 27 della Costituzione non è rispettato vista la mancanza di reali progetti di rieducazione: l’opinione pubblica deve sapere cosa accade, aldilà delle dichiarazioni spesso propagandistiche. Per questo oggi consegnamo queste lettere alla Rai, che recano 315 firme: vogliamo che venga trasmesso uno speciale carcere in prima serata con le personalità che vivono il carcere. Stamattina il dialogo con la Rai sul nostro appello è stato proficuo, speriamo prendano una decisione in tempi brevi” dice Federica Valcauda di Europa Radicale.
“L’approccio penale adottato dal governo Meloni non sta facendo altro che aggravare la condizione degli istituti penitenziari. Questa direzione politica non è degna di un paese civile, i cittadini devono conoscere una realtà che non viene mai mostrata. Dobbiamo ricordare che oggi un detenuto su sei è in attesa di giudizio, uno su quattro non è stato condannato in via definitiva: la galera così com’è non serve a nulla, neppure alla sicurezza degli italiani” prosegue Federica Oneda di Europa Radicale.
“Siamo di nuovo qui, davanti alla sede della TV pubblica, per chiedere quello che abbiamo sempre chiesto ossia una giusta informazione. Nonostante le decine e decine di morti in carcere la RAI non ha mai pensato di fare servizio pubblico. Già nel 2008 durante il Governo Prodi come Radicali chiedemmo alla Rai un format per i diritti umani, ci fu negato. Se avessimo vinto quella battaglia avrebbe vinto l’informazione tutta, salvando molte vite umane” conclude Massimiliano Iervolino, già Segretario di Radicali Italiani. L’appello è stato firmato da alcuni parlamentari, consiglieri regionali e comunali, da personalità come Luigi Manconi Presidente di A Buon Diritto, Marco Cappato tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, i Garanti territoriali dei diritti delle persone private della libertà personale di Biella, Milano, Torino, Novara, Rimini e i Garanti Regionali di Campania ed Umbria e da liberi cittadini.